seguo sempre con molto interesse le sue "noterelle" sul buon uso della lingua italiana. A questo proposito avrei un quesito da porle. La docente di materie letterarie di mio figlio (I liceo scientifico) si è "scandalizzata" e ha redarguito mio figlio perché in un componimento in classe ha scritto che "mi sono accommiatato dagli amici sul tardi, dopo una bella serata in pizzeria". Per questa insegnante il verbo in questione (accommiatare) si scrive con una sola "m". È proprio cosí? È un errore da matita blu la grafia con due "m"?
Attendo con fiducia il suo verdetto.
Grazie e cordiali saluti.
Giovanni P.
Lecco
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Gentile Giovanni, il verbo in questione si può
scrivere con una o due "m" (accomiatare e accommiatare), nell'uso
comune, però, prevale la grafia con una sola "m". Suo figlio, quindi,
non ha commesso alcuno strafalcione. Anzi con due "m" sarebbe
"piú corretto" perché è un verbo denominale provenendo dal sostantivo
"commiato". Stupisce l'ignoranza linguistica della docente. Ma la
scuola di oggi, purtroppo, è ricca di insegnanti non degni di tale nome, e ne
fanno le spese i discenti e la nostra povera lingua, sempre piú calpestata. Per
sua maggiore "tranquillità" veda qui, qui e ancora qui.
2 commenti:
Gentile dr Raso,
il suo ultimo periodo contiene parole "sante". Un mio conoscente, insegnante ("professore") sosteneva e sostiene ancora che gli aggettivi dimostrativi si apostrofano nel plurale ("quest'uomini"; "quest'amiche").
Ogni altro commento è superfluo.
Cordialmente
Giuseppe M.
Cortese dott. Raso, faccio mie le parole di Giuseppe e aggiungo un'altra perla di un docente universitario (sic!):"L'aggettivo relativo 'quale' nella forma singolare si tronca davanti a un sostantivo maschile e si apostrofa davanti a un nome femminile".
Che dire?
Un ossequio
Sisto
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