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martedì 10 marzo 2015
In pompa magna (mettersi)
La locuzione
che avete appena letto - chi non lo sa? - significa «vestire con eleganza e
ricercatezza» ma non ha nulla che vedere con la... pompa nell'accezione a tutti
nota. L'espressione, di uso comune, deriva dalla voce latina "pompa",
tratta dal greco "pompé", che significa "invio",
"impulso", "trasporto" e di qui il senso di
"corteo" per nozze, trionfi o altre solennità nelle quali si
portavano in processione - nell'antichità - i simulacri degli dèi. Durante la
"pompa", vale a dire durante la processione era, d'obbligo indossare
vesti sfarzose e molto eleganti in segno di rispetto per la divinità che si
portava in trionfo. Il modo di dire - con il trascorrere del tempo - è stato
'trasportato' nell'uso moderno e con quest'espressione ('pompa magna') si
intende un fastoso e solenne apparato in occasione di feste, di cerimonie o di
altri particolari avvenimenti della vita pubblica o privata. "Pompa
magna", cioè grande, ha assunto, per tanto, il significato estensivo di
"indossare i migliori abiti", quelli, appunto, delle grandi
occasioni. Dello stesso significato «mettersi in ghingheri» (particolarmente
usato in Toscana), cioè vestire con gusto e ricercatezza anche se si adopera
quasi sempre in senso ironico nei confronti di chi ostenta un abito troppo
vistoso. Quanto all'origine - fa notare Ottorino Pianigiani - "deriva con
molta probabilità da "ghingolo", fatto corrottamente dal verbo
'agghingare', forma assimilata di 'agghindare' nel senso di abbigliare".
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Zulu e zulù. Noi faremmo questa distinzione: senza accento per indicare un gruppo etnico dell’Africa meridionale; con l’accento sulla u, invece, per definire una persona rozza e incivile.
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