Connazionale e concittadino sono sinonimi? Un pregevole articolo di Salvatore Claudio Sgroi, docente di linguistica italiana all'Università di Catania.
3 commenti:
Otto
ha detto...
Dott. Raso, non vedo in cosa consista la pregevolezza dell’articolo. Una volta tanto che ci sono due termini belli chiari e inequivocabili, ecco che arriva il solito solone a dirci che il neopresidente non ha sbagliato perché quei due termini, in fondo, sono sinonimi. Vogliamo ulteriormente complicare la lingua italiana? Diffondendo tali affermazioni ci si riesce senz’altro! E anche gran confusione si genera nei poveri italiani che ora non sanno se il nuovo Presidente è un loro concittadino o un loro connazionale! Prima, invece, in virtù della chiarezza delle parole, non avevano dubbi. Spero che lei, dott. Raso, non avalli le teorie di quel presuntuoso“luminare” e faccia la necessaria chiarezza. Cordiali saluti. Otto (da Cremona, quindi suo concittadino…?)
Gentile Otto, la cosa è controversa: alcuni vocabolari ritengono i due termini sinonimi, altri no. Non c'è dubbio alcuno, però, che sotto il profilo prettamente etimologico connazionale e concittadino hanno significati diversi. Cordialmente FR
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Giornalista pubblicista - laurea magistrale in "Editoria e giornalismo" - sono sempre stato attento alle problematiche linguistiche.
Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collaboro con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese”. Ho scritto "Un tesoro di lingua" e, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Giornalismo - Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi - Roma.
Volume vincitore alla III edizione del premio letterario nazionale "L'Intruso in Costa Smeralda". Con Carlo Picozza e Santo Strati ho scritto anche "S.O.S. Scrittura - Primo soccorso linguistico".
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3 commenti:
Dott. Raso, non vedo in cosa consista la pregevolezza dell’articolo.
Una volta tanto che ci sono due termini belli chiari e inequivocabili, ecco che arriva il solito solone a dirci che il neopresidente non ha sbagliato perché quei due termini, in fondo, sono sinonimi.
Vogliamo ulteriormente complicare la lingua italiana? Diffondendo tali affermazioni ci si riesce senz’altro! E anche gran confusione si genera nei poveri italiani che ora non sanno se il nuovo Presidente è un loro concittadino o un loro connazionale! Prima, invece, in virtù della chiarezza delle parole, non avevano dubbi.
Spero che lei, dott. Raso, non avalli le teorie di quel presuntuoso“luminare” e faccia la necessaria chiarezza.
Cordiali saluti.
Otto (da Cremona, quindi suo concittadino…?)
Gentile Otto,
la cosa è controversa: alcuni vocabolari ritengono i due termini sinonimi, altri no. Non c'è dubbio alcuno, però, che sotto il profilo prettamente etimologico connazionale e concittadino hanno significati diversi.
Cordialmente
FR
Ragionando in termini matematici CONNAZIONALE è un insieme che comprende il sottoinsieme CONCITTADINO.
Marino
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