L'argomento di oggi è stato trattato moltissimo tempo fa, lo riproponiamo perché abbiamo notato che le nostre modestissime "prediche" non sono state ascoltate. Ci riferiamo all'uso corretto delle preposizioni "di" e "da". La quasi totalità delle persone adopera la preposizione "da" quando, in buona lingua, si deve usare la sorella "di". Vediamo, per sommi capi quindi, quando il "da" deve essere sostituito dal "di". La preposizione "da" è adoperata correttamente solo se sta a indicare un'idoneità, una destinazione d'uso di una determinata cosa, non una "qualità" di una cosa stessa. Va benissimo, per tanto, "sala 'da' ballo" in quanto si specifica la destinazione d'uso della sala: destinata, appunto, al ballo. Si dirà, invece, "festa 'di' ballo" perché il ballo rappresenta la "qualità" della festa. Lo stesso discorso per quanto attiene a "notte 'da' favola", che suona bene all'orecchio (la lingua corretta, però, non si fa a orecchio) ma fa a pugni con il buon senso dettato dalle regole grammaticali. Può la notte essere destinata o adibita a una favola? Certamente no; ecco, quindi, che la sola forma corretta è "notte 'di' favola". Questo stabilisce la grammatica, anche se non tutti i linguisti concordano e la preposizione "da" imperversa nell'uso.
domenica 5 ottobre 2014
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