Forse pochi sanno che con il termine "prosopopea" non si indica solo il parlare (e l'atteggiamento) pomposo, presuntuoso e irritante di talune persone; il vocabolo suddetto è anche una figura retorica consistente nel personificare cose o fatti inanimati. Con questa "figura" i poeti fanno parlare i fiumi, i monti, gli alberi, la giovinezza, la vecchiaia ecc. Ma anche e forse soprattutto i morti e le persone assenti. Un bellissimo esempio di prosopopea (o personificazione) si trova nel Carducci, che fa bisbigliare ai cipressi della sua amata Maremma: "Ben torni ormai".
sabato 13 settembre 2014
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2 commenti:
Scusi la domanda, ma quale sarebbe la differenza rispetto alla personificazione?
Non c'è differenza alcuna. Volendo sottilizzare si potrebbe fare un distinguo: "prosopopea" riferita al parlare e all'atteggiamento; "personificazione" come figura retorica.
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