Riprendiamo il viaggio alla scoperta di parole che adoperiamo quotidianamente, senza conoscerne l'origine e, di conseguenza, il significato "intrinseco". Se qualcuno, per esempio, vi domandasse perché il libro che raccoglie le carte geografiche si chiama 'atlante', sapreste rispondere esattamente? Ecco, gentili amici lettori, una parola che è sulla bocca di tutti ma solo pochi 'addetti' la adoperano 'coscientemente', conoscendone il significato. Vediamo, dunque.
Dobbiamo tornare indietro nel tempo e rispolverare le nostre conoscenze scolastiche circa la mitologia greca. L'atlante, infatti, ha origini mitologiche. Ricorderete la storia dei Titani che osarono sfidare Giove e tentare, quindi, la scalata all'Olimpo. Il capo di questi 'ribelli' era Atlas (Atlante) al quale, naturalmente, non riuscí l'ardua impresa. Il divino Giove uccise tutti i suoi avversari, tranne Atlas al quale concesse la grazia della vita condannandolo, però, a portare sulle spalle, per l'eternità, l'intero firmamento.
Dal nome di questo gigante, curvo da millenni sotto il peso del Mondo, gli uomini ne hanno fatto, nel corso dei secoli, un uso metaforico. Sul frontespizio della prima raccolta di carte geografiche, pubblicata a Roma nel XVI secolo dallo stampatore Antonio Lafreri, spiccava infatti la figura del gigante Atlas che regge il Mondo. Ma la 'fortuna' dell'atlante si consolidò definitivamente quando, sempre nel XVI secolo, il cartografo teutonico Gerado Mercatore pubblicò le prime carte geografiche della sua raccolta, che titolò "Atlas" (Atlante). Da allora si cominciò a chiamare atlante qualunque grande opera che comprendesse tavole illustrate: atlante anatomico, atlante zoologico, atlante botanico, atlante astronomico. E si coniò anche l'aggettivo 'atlantico', cioè grande, ampio (come sono 'ampi' i fogli aperti di una carta geografica).
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