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Chi non ha mai sentito o adoperato questo modo di dire, che i giovani hanno ribattezzato “portare sfiga”? Vediamo come lo spiega Giuseppe Pittàno. «L’origine del modo di dire è alquanto incerta e dibattuta. C’è chi la fa risalire al latino calumnia (calunnia) ma la maggior parte la collegano a una specie di cipolla piccola e piccante. Occorre ricordare che Plinio cita (…) la caepa Ascalonia, la cipolla di Ascalona, da cui senz’altro deriva la nostra ‘scalogna’ o ‘scalogno’. L’Osterman (‘La vita in Friúli’) dice: “Chi tocca quest’erba sarà per quel giorno sfortunato nel giuoco; e quando a uno le conte sono contrarie, gli si dice: ‘ce scalogne c’i tu as’. A noi sembra probabile che l’origine sia da ricercarsi nel fatto che cipolla e scalogna erano il cibo dei poveri e quindi erano anche sinonimi di miseria. A questo allude anche il Cherubini nel ‘Vocabolario milamese-italiano’ in cui scalogna è resa con ‘miseria’».
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