Apprendiamo dal linguista Luciano Satta che «il glottologo Carlo Tagliavini fa una distinzione nella pronuncia di questa parola: sénza con “e” chiusa quando è in funzione di ‘proclitica’, cioè per l’accento si appoggia alla parola che segue (Sono rimasto ‘sénza soldi’, che è praticamente “senzasòldi”); sènza, con “e” aperta, quando non è proclitica e ha un accento proprio (Mandami soldi perché sono rimasto ‘sènza’). Ma, almeno in Toscana, è forte in questo caso la tendenza al suono chiuso». Per quanto riguarda l’uso dell’apostrofo con questa preposizione diamo la “parola” al DOP:
http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=12946&r=1132
mercoledì 1 febbraio 2012
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1 commento:
Caro Direttore del portale, io non pronuncerò MAI sénza, se lo facessi correrei il rischio di essere additato come un...
Saluti
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