L’argomento che trattiamo – ci sembra – non è… trattato a dovere dai cosí detti sacri testi: l’accordo dei numerali composti con “uno” (ventuno, cinquantuno ecc.). Ciò è causa di molti dubbi anche in persone non sprovvedute in fatto di lingua. Vediamo, quindi, come dobbiamo regolarci. Gli aggettivi numerali cosí composti sono invariabili se anteposti al sostantivo: ventuno quaderni, cinquantuno penne. È molto diffusa, in questo caso, la forma tronca (che noi sconsigliamo recisamente): quarantun persone, trentun bambini. Se il numerale segue, invece, il sostantivo al quale si riferisce si concorda con quest’ultimo, ma nella forma singolare: uomini quarantuno, donne cinquantuna. Possiamo benissimo dire e scrivere, per esempio: «nel mio giardino ci sono: orchidee trentuna, ciclamini quarantuno, rose settantuna».
giovedì 23 febbraio 2012
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2 commenti:
Questa è una vera "chicca" dell'approfondimento linguistico, gentile Dottor Raso.
Riguardo al numerale posposto, suppongo che la regola si possa spiegare facendo riferimento al classico sistema di numerazione (" orchidee trenta e una"; "rose settanta e una"), in cui lo zero della decina viene letto "e" (soltanto raramente "più"), mentre l'unità si accorda al genere ma non al numero perché è singola (uno-una).
Che cosa ne pensa?
Cordialmente
Gentilissima Giovanna,
ritengo perfetta la sua analisi, che mi ha riportato alla mente Le mille e una notte.
Con viva cordialità
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