mercoledì 15 febbraio 2012

La «timidità»




Un amico è rimasto stupito e perplesso davanti al sostantivo “timidità”, adoperato da un conoscente parlando del figlio: “È un bravissimo ragazzo, affetto, però, da una timidità eccessiva”. Non si dice “timidezza”? si domandava il nostro amico. Si può dire tanto timidezza quanto timidità, quest’ultimo sostantivo, però, è di uso raro e letterario. Non tutti i vocabolari, infatti, lo attestano. È “immortalato” in numerose pubblicazioni. Si veda questo collegamento:


2 commenti:

Giovanna ha detto...

Gentile Dottor Raso,
il Devoto-Oli riporta entrambe le voci che, come avevo supposto, non sono sinonimi perfetti.
Infatti "timidezza" è "senso per lo più abituale di disagio ...", mentre "timidità" (lett. non comune)è "timidezza, per lo più con riferimento a un singolo atto...".
Nel caso da Lei citato, dunque, sarebbe stato più opportuno usare "timidezza", non crede?

La ringrazio e La saluto cordialmente

Fausto Raso ha detto...

Gentilissima Giovanna,
il Palazzi, lo Zingarelli e il De Mauro non fanno il "distinguo" del Devoto-Oli circa la "timidità": per tutti e tre timidezza e timidità sono sinonimi. C'è da dire, però, che in lingua non esistono sinonimi "perfetti" (http://faustoraso.ilcannocchiale.it/2007/10/22/la_sinonimia.html).
Con viva cordialità