venerdì 6 gennaio 2012

«Soventemente»? Di uso raro








A proposito di soventemente, adoperato dal dr Nichil (nella rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete), forse è il caso di chiarire che siffatto avverbio è attestato e marcato “BU” (basso uso) solo dal GDU. Il Treccani scrive, infatti:«sovènte avv. [dal fr. ant. sovent (fr. mod. souvent), che è il lat. subĭnde «subito dopo, ripetutamente» (comp. di sub «sotto» e inde «quindi, dipoi»)]. – Spesso, frequentemente. Sentito come letter. e ricercato, non è tuttavia raro nella lingua dell’uso: ci vediamo s., m’accade s. di dimenticare l’ombrello; Facea s. pe’ boschi soggiorno (Poliziano); Lungo il cammino stramazzar s. (Parini); mi invitavano s. a cena (Bassani). Ant. e raro come agg., frequente: soventi battaglie (G. Villani); su questo si è formata un’ant. e rara forma avverbiale, soventeménte».

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Qualche consiglio linguistico




Malacitano – così si chiama l’abitante di Malaga, città dell’Andalusia, non malagalese.
Malcostume – nella forma plurale il termine si scinde in due parole: mali costumi.
Mettere in guardia – l’espressione significa avvisare qualcuno di guardarsi da persone o da cose dalle quali potrebbe averne un danno e si costruisce, per tanto, con la preposizione da, non su: Paolo ha messo in guardia Giovanni dai risultati che otterrebbe se intraprendesse quella strada.
Mezzogiorno – il suo plurale è mezzogiorni: l’appuntamento è tutti i mezzogiorni.
Mica – sostantivo femminile adoperato come particella rafforzativa di una negazione, deve essere sempre accompagnato con il non, altrimenti non nega nulla. Non diremo, pertanto, mica l’ho chiamato ma, correttamente, non l’ho mica chiamato.

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