martedì 7 gennaio 2020

(Giulio) Si assuèfa o si assuefà?

Nel vocabolario Treccani al lemma "assuefare" si legge che il predetto verbo si coniuga come "fare". Ora poiché la terza persona singolare del presente indicativo di fare si scrive senza accento,  "fa" (non *fà), viene spontaneo leggere e scrivere egli  *assuefa e non "assuefà" come riporta invece e correttamente lo stesso Treccani nella "Grammatica italiana". Non sarebbe il caso di specificarlo nel vocabolario?

 Vocabolario: assuefare v. tr. [dal lat. assuefacĕre, comp. del tema di assuescĕre «avvezzare» e facĕre «fare»] (io assuefàcciotu assuefài, ecc.; coniug. come fare). – Abituare, far prendere l’abitudine: ai figli alla vita sportivaala vista alla luce intensaala mente alla meditazione. Come rifl. o intr. pron., fare l’abitudine: mi assuefeci presto a quel climas’è assuefatto alle privazioni; con uso più specifico, acquistare assuefazione: assuefarsi a un farmacoa una drogaagli alcolici.

Grammatica italiana Treccani: I composti del verbo fare (assuefare, liquefare, rarefare, rifare, stupefare, tumefare ecc.) seguono la coniugazione del verbo fare : assuefaceva, liquefaccio, rifacesti, stupefatto.  Nella 3a persona singolare dell’indicativo presente, dall’accentazione tronca, bisogna usare sempre l’accento grafico: assue, lique, ri, stupe .

(Il Treccani ha accolto la nostra osservazione e... interverrà)


Sempre sul Treccani leggiamo che «Nelle parole tronche l’accento finale può essere acuto o grave a seconda dei casi: – l’accento è acuto con parole la cui vocale finale è e chiusa: poté, finché, perché, giacché -  l’accento è grave con parole la cui vocale finale è e aperta, o, a, i, u: caffè, è, mangerò, dormì, sarà, virtù». Dissentiamo recisamente sull'uso dell'accento grave sulle vocali "i" e "u". Le vocali in oggetto hanno un unico suono, l'accento "naturale", pertanto, è quello acuto: piú; finí.

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La lingua "biforcuta" della stampa

Torino, escursionista di 63 anni muore precipitando in un burrone sulle montagne vicino casa

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Ci ripetiamo. Correttamente: vicino a casa. Crusca: «(...) Quel che è certo è che non si può usare il solo vicino con funzione di locuzione preposizionale: sono da evitare, benché alquanto diffusi persino nei giornali, vicino Roma, vicino casa (recte: «vicino a Roma», «vicino a casa»)».


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Dalle panchine numerate all'acqua gasata alla spina, le promesse surreali di Fortunello
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Come suggerisce il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, meglio gassata.

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La vittima è un 63 anni romano pestato a morte il 30 dicembre
•Donna morta a Ostuni, fermato il marito della vittima
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In lingua italiana (non in "giornalese"): La vittima è un 63enne.
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(Per motivi tecnici e per un periodo non precisabile questo portale verrà "aggiornato" saltuariamente).

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