Sí, proprio cosí: chi si fidanza si fida. E per conoscere il
"perché" occorre prendere il discorso alla lontana e rifarsi - come
avviene spesso per le questioni di lingua - all'idioma dei nostri antenati: il
latino. Dobbiamo risalire, infatti, al participio passato del verbo latino
"spondere" ('promettere solennemente'), "sponsus". Lo "sponsus" e la "sponsa"
(il promesso e la promessa) erano, quindi, coloro che "promettevano
solennemente" di unirsi in matrimonio tra loro. Nell'antica Roma la
formula rituale che gli innamorati si scambiavano all'atto del fidanzamento
era: "spondesne?" (prometti?); alla quale si rispondeva:
"spondeo" (prometto). Il cerimoniale della promessa di matrimonio
prevedeva anche che ciascuno dei "promessi" infilasse nel dito
dell'altro un anello, elemento di una "catena" spirituale, come segno
di fede reciproca; e di qui anche il nome di fede che si dà all'anello nuziale.
E siamo, cosí, giunti al... fidanzamento. Fede in latino si diceva
"fides", da questo termine si coniò "fidentia" (fidanza,
fiducia) e di qui i vocaboli italiani 'fidanzarsi', 'fidanzati',
'fidanzamento'. Il fidanzamento, per tanto, si può definire un "atto di
fiducia" tra due giovani.
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Ricordare e rammentare
Nell'uso comune - come attestano i vocabolari - i due verbi
sono l'uno sinonimo dell'altro. A voler sottilizzare, però, hanno una diversa
"sfumatura" di significato come possiamo vedere cliccando qui e qui.
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reperire il nostro libro "Un tesoro di lingua". Il volume non è in
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Giornalista pubblicista - laurea magistrale in "Editoria e giornalismo" - sono sempre stato attento alle problematiche linguistiche.
Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collaboro con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese”. Ho scritto "Un tesoro di lingua" e, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Giornalismo - Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi - Roma.
Volume vincitore alla III edizione del premio letterario nazionale "L'Intruso in Costa Smeralda". Con Carlo Picozza e Santo Strati ho scritto anche "S.O.S. Scrittura - Primo soccorso linguistico".
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