a proposito della corretta grafia di "sennonché" (SciacquaLingua del 27 gennaio scorso) ho letto in un libro di Cesare Marchi la predetta congiunzione scritta con una sola "n". L'autore ha clamorosamente commesso un errore ortografico? Grato se mi illuminerà in merito.
Con viva cordialità
Stefano P.
Olbia
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Cortese
Stefano, no, non ha commesso alcun errore, anche se oggi tutti i sacri testi
grammaticali sono concordi nel consigliare la grafia univerbata 'sennonché'
(con due "n") per rispettare la legge del rafforzamento sintattico.
In proposito c'è da dire, però, per quanto attiene alla grafia con una o due
"n", che prima si usava distinguere le funzioni del
"sennonché". Se la congiunzione aveva il significato di
"fuorché", "tranne che" e introduceva, quindi, una
proposizione eccettuativa si scriveva con una sola "n": non dico
altro 'senonché' occorre fare ogni sforzo per aiutarlo; se, invece, aveva il
significato di "ma" e introduceva una proposizione coordinata si
scriveva con due "n": sarei dovuto partire ieri, 'sennonché' un
impegno me lo ha impedito. Oggi questa distinzione non si fa piú e si
privilegia la scrizione con due "n", perché, come già detto, il "se" richiede il raddoppiamento della consonante che segue: semmai, seppure, sennò, sennonché ecc.
2 commenti:
Gentile dottor Raso,
la distinzione si può fare - e si fa - tuttora, ma fra "se non che" e "sennonché".
Cordialmente,
EM
Gentile EM,
le copincollo quanto riporta, in proposito, il vocabolario Gabrielli:
se non che
o senonché nel sign. 1 della cong.
A cong.
1 lett. Fuorché, tranne che, salvo il fatto che (con valore eccettuativo): non ti dico altro s. devi partire subito
|| ant., lett. Se non fosse che: e avrei gridato, se non ch'egli mi chiese mercé(Boccaccio)
2 Sennonché
sennonché
[sen-non-ché] o senonché
cong.
(con valore avversativo) Ma, però: era già pronto a partire, s. un'improvvisa telefonata lo costrinse a restare in ufficio
Con viva cordialità
FR
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