Probabilmente
non tutti saranno d’accordo su quanto stiamo per scrivere (ogni giudizio,
ovviamente, è soggettivo). Nel nostro lessico c’è un verbo che “sa” troppo di burocrazia e andrebbe, a nostro modo di vedere, sostituito con altri
piú “consoni”. Il verbo incriminato
è “declinare”. Non dimentichiamo che
l’accezione primaria del suddetto verbo è
“volgere, tendere gradatamente al basso” derivando dal latino “chinare”
(inclinare): la montagna ‘declina’ verso la pianura. Adoperarlo nel senso
di “rendere noto” o di “respingere” ci
sembra, per l’appunto, un “abuso
linguistico”. Spesso, anzi sempre, si sente dire o si legge “declinò le
generalità” (le rese note); la direzione “declina ogni responsabilità”; Mario
“ha declinato l’invito”. Non è meglio dire “respinge” ogni responsabilità;
“dette” (o riferí) le generalità e “ha rifiutato, non ha accettato” l’invito?
Declinare, insomma, è un verbo che, a nostro avviso, meno si usa nelle
accezioni “incriminate” meglio è per il
“bene” della lingua di Dante.
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La
parola proposta da questo portale: orognosía.
Sostantivo femminile. Con questo termine si indica la conoscenza e lo studio approfondito
delle montagne.
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