Questo modo di dire, pur avendo una sola “matrice”, ha due significati distinti: «mossa astuta e traditrice o mano fortunata nei vari giochi d’azzardo» e - questo il significato principe - «ottimo successo in campo finanziario di un’operazione che si riteneva desse risultati inferiori al previsto e nata, anche, da un caso fortuito». La locuzione ci è stata “regalata” dal linguaggio malavitoso, dove l’espressione indicava un colpo ladresco, molto rischioso, ma particolarmente redditizio. Da non confondere, a questo proposito, con l’altra espressione «dare a uno un colpo gobbo» la cui origine non ha nulla che vedere con la precedente. In questa locuzione, infatti, il “colpo gobbo” che, in senso figurato, indica un’azione che mira a colpire qualcuno in modo improvviso e, spesso, indiretto è l’equivalente di “colpo storto” lasciatoci in eredità dai duellanti di un tempo. “Storto”, nel “linguaggio duellesco”, era una finta, vale a dire un colpo apparentemente indirizzato in un punto e, poi, improvvisamente, deviato al fine di spiazzare l’avversario. Con significato affine si adopera l’espressione «fare uno scherzo da prete», cioè un qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettato e che, quindi, si accetta poco volentieri vista la “provenienza”….
sabato 29 dicembre 2012
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