martedì 17 luglio 2012

La foresta e il... forestiero





C’è un “filo diretto” tra la foresta e il… forestiero? Vediamo ciò che dice, in proposito, il linguista Ottorino Pianigiani, il quale molto meglio di chi scrive saprà illuminarci. Noi possiamo solo dire che occorre risalire al padre dell’italiano, il latino ‘foris’ (fuori): ‘forestis (silva)’, ‘(selva) fuori del recinto’. Ci accorgiamo, però, di non aver detto… nulla. Leggiamo, quindi, dal “Dizionario etimologico” del Pianigiani.
« (Foresta, ndr) dal basso latino ‘foresta’ e ‘forasta’, che per lungo tempo si è voluto erroneamente trarre dal modello tedesco ‘Forst’ che vale lo stesso ma che per contro è di origine sicuramente romanza (…) da connettere al latino ‘foris’ o ‘foras’, fuori, su cui nella barbara latinità si formò anche ‘forasticus’, esterno, ‘forestare’, metter fuori, bandire, onde poi si ebbe ‘foresto’ e ‘forestico’ (…) per selvaggio, rozzo, ed anche per solitario (…). Dunque la voce ‘foresta’ messa su questa stregua avrebbe significato vuoi luogo ‘fuori dell’abitato’, e quindi solitario, selvatico, vuoi ‘luogo posto fuori della legge comune’, che è quanto dire luogo bandito, onde si ebbero ‘foresta venationis’ e ‘foresta piscationis’, cioè luogo proibito per la caccia, luogo proibito per la pesca e ‘forestare’ dal significato di ‘mettere al bando’ sarebbe passato all’altro di porre una foresta (…)».
Il forestiero, quindi, anche se alcuni lo fanno derivare dal provenzale ‘forestier’ si riconduce sempre al… latino ‘foris’ (fuori) in quanto indica colui che è nato in un luogo diverso (fuori) da quello in cui si trova o vive. Foresta e forestiero, per tanto, si possono considerare cugini sotto il profilo prettamente etimologico in quanto la radice di entrambi i termini è la medesima, vale a dire il latino ‘foris’. Il forestiero, insomma, è colui che viene ‘da fuori’. Il forestierismo, infatti, in linguistica non indica un termine o una locuzione derivata da lingue o da paesi stranieri, quindi ‘fuori’ dei confini nazionali?

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