martedì 30 marzo 2010
L'aspirina
Non crediamo che ci sia qualche blogghista che non abbia mai preso, sia pure per un comunissimo mal di testa, un’aspirina che - come si può leggere nel Sabatini Coletti in rete - è la “denominazione commerciale, che costituisce marchio registrato, di medicinale a base di acido acetilsalicilico, antipiretico, antinfiammatorio, analgesico, antiaggregante piastrinico”. Perché “aspirina”? Che cosa aspira, come farebbe pensare il nome? Nulla. Questo farmaco è composto di acido acetilsalicilico che all’inizio si estraeva dai fiori della “Spirea Ulmaria” poi è stato prodotto artificialmente prendendo il nome su citato, composto mediante “a-” privativa, il tema “-spir-” (tratto da “spirea”) e il suffisso, proprio dei termini chimici, “-in” (aspirin): “senza Spirea” (aspirina).
* * *
Derisore – aggettivo e sostantivo. Come aggettivo, terminando in e, nel femminile singolare resta invariato. In funzione di sostantivo, invece, nella forma femminile singolare, di uso raro, muta la e in a: derisora. Alcuni vocabolari, però, riportano “dereditrice/ci”.
Vocabolario della corretta pronunzia italiana - Pagina 253
Giuseppe Malagòli, Luciano Luciani - 1969 - 997 pagine
... sm (f. raro, derisora). ...
Il Dop, Dizionario di Ortografia e di pronunzia, stranamente, attesta il termine solo come sostantivo.
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2 commenti:
Veramente interessante il perché di "aspirina". Grazie.
Caro professor Raso,
innanzitutto - come lei ben saprà - non tutti gli studiosi sono concordi nel riconoscere nel prefisso a- di aspirina il valore privativo riscontrabile in altri derivati. Pensi ad esempio, al dizionario Devoto-Oli che descrive la forma come "a(cetil)spir(eico), col suff. ted. -in ‘-ina’", perché in effetti per anni il marchionimo indicava prodotti derivati dalla Spirea Ulmaria, ma anche prodotti ottenuti con sintesi chimiche.
Di certo c'è tuttavia che la trafila della parola rimanda al tedesco "Aspirin", nome coniato da H. Dreser nel 1899 e brevettato dalla casa tedesca Bayer. Al più si dovrà quindi fare riferimento al termine tedesco per cercare l'etimo remoto della voce. Ma nel nostro vocabolario, la parola resta un classico germanismo acclimatato.
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