Probabilmente molti lettori non hanno mai sentito parlare dei verbi
cosiddetti inaccusativi e inergativi perché non tutti i “sacri
testi” ne fanno menzione. Cerchiamo, quindi, di sopperire a questa
”mancanza” cominciando con il dire che in lingua italiana i verbi
intransitivi (quelli che non hanno un complemento oggetto) si
dividono in due categorie: verbi inaccusativi e verbi inergativi.
Queste categorie si differenziano per il “comportamento sintattico”
del soggetto. Vediamo di spiegarci meglio. Nei verbi inaccusativi
(che, ricordiamo, sono intransitivi) il soggetto ha “caratteristiche sintattiche” simili a quelle dell’oggetto dei verbi transitivi.
Tra questi possiamo citare, a mo’ d’esempio, i verbi “sparire”;
“cadere”; “arrivare” e nei tempi composti prendono
l’ausiliare ‘essere’: Paolo è sparito; Giuseppina è caduta;
Rossano è arrivato. I verbi inaccusativi, insomma, indicano uno stato o una situazione in cui il soggetto subisce un'azione (non la "riversano", cioè, sull'oggetto).
Nei verbi inergativi
il soggetto ha, invece, “caratteristiche sintattiche” tipiche del
soggetto dei verbi transitivi. Vediamo, sempre a mo’ d’esempio,
qualche verbo inergativo: “ridere”; “lavorare”; “camminare”
l’ausiliare dei quali, nei tempi composti, è ‘avere’: Filippo
ha riso ininterrottamente; Peppino ha lavorato senza risparmiarsi;
Rosalba ha camminato tutto il giorno. Come si può ben notare la
principale differenza tra le due categorie sta nell’uso
dell’ausiliare (essere per i verbi inaccusativi e avere per quelli
inergativi). Un’annotazione finale. Nei verbi inaccusativi il
soggetto si può trovare dopo il verbo (è arrivato Rossano), mentre
in quelli inergativi il soggetto si trova, solitamente, prima del
verbo (Peppino ha lavorato).
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A proposito della nostra proposta di chiamare "saldatora" la donna addetta alla saldatrice rimandiamo al sito della Treccani.
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La lingua
“biforcuta” della stampa
Incoronata la nuova
regina dei Maori: a 27 anni è la sovrana più giovane del mondo
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No, non ci
rassegniamo. Anche se di uso corrente il mondo non si può prendere
come termine di paragone. Correttamente: più giovane al
mondo.
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immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se
víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse:
fauras@iol.it)