di Salvatore Claudio Sgroi
1. Un auspicio (difficilmente realizzabile)
Il lettore Teo si
auspica da parte mia, dopo quella del Devoto-Oli 2023, del 18 luglio, "anche
una recensione del Nuovo Treccani 'monovolume'" (2022).
Che io possa recensire
il "Nuovo Treccani 'monovolume'" a c. di G. Patota - V. Della Valle (c.
1000 pagg.), tutto votato alla "parità di genere" con lemmi
indipendenti dei lessemi maschili e femminili, lo escludo perché dovrei
comprare un testo costosissimo (credo 300 euro),
non inviato in saggio dall'editore per recensione.
2. Una "nuova filosofia" lessicografica
della Treccani
Che questo testo
rientri in una "nuova filosofia che vorrebbe diffondere le opere
lessicografiche della Treccani a tutti i livelli di istruzione e cultura",
come ricordato dal lettore Teo, stando agli informatori in occasione del Salone
Internazionale del Libro di Torino 2023, è invero ampiamente contraddetto dal
costo non indifferente del vocabolario.
2.1. Una politica "democratica"
Una politica invece
'democratica' è stata quella perseguita dalla Treccani del direttore Massimo
Braj nel precedente ventennio, con la pubblicazione del Dizionario Treccani a c. di R. Simone (2003, 2009), monovolume,
costo 60 euro, o con la straordinaria Enciclopedia
della lingua italiana a c. di R. Simone-G. Berruto- P. D'Achille 2011,
monovolume, costo (solo) 60 euro (ora anche in rete).
3. Lemmario (ridotto) del Nuovo Treccani
Il rilievo ampiamente
critico da parte di Teo, docente di filosofia, riguardo al lemmario del Nuovo
Treccani, con censura di non pochi termini filosofici come aporia o falsificazione,
o ancora olismo, o di linguistica come semiosi, semasiologia, paragrafematico,
monema, prefissoide e suffissoide ecc., non può che essere condiviso. E tale censura non è certamente giustificata
dalla novità (di superficie) di lemmatizzare i sostantivi maschili e quelli
femminili.