lunedì 28 marzo 2022

Nocenza non significa innocenza

 


In un “processo familiare” il giudice, vale a dire il padre di un bambino, imputato di aver picchiato un suo compagno di classe, esclamò: «Ecco la prova della sua nocenza!». Tutti applaudirono perché credevano che “nocenza” fosse l’aferesi di “innocenza”. L’ “imputato”, quindi, era non colpevole. Ma le cose in lingua non stanno cosí. “Nocenza” non è l’aferesi di innocenza. L’aferesi, come si dovrebbe sapere, è la caduta di una vocale o di una sillaba iniziale di una parola. Tondo, per esempio, è l’aferesi di rotondo [(ro)tondo]. Il termine, non attestato in numerosi vocabolari, non è, insomma, “[in]nocenza”, ma il suo contrario e sta per colpevolezza . E a proposito di aferesi, “accorciamento” e “apocope” non sono sinonimi di aferesi - come ritengono alcuni pseudolinguisti - perché indicano la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola, il contrario di aferesi, dunque.

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Una piccola notazione sull’uso corretto degli aggettivi numerali “frazionari”. È necessario tenere presente, dunque, che nella numerazione decimale la parte frazionaria deve essere divisa dall’intero da una virgola: è alto m 1,75 (i metri, i centimetri, i chilometri ecc. non debbono assolutamente essere seguiti dal punto). Nei sistemi non decimali – come nel caso delle ore – la virgola deve essere sostituita dal punto o, meglio ancora, dai due punti: sono le 10.45 (o 10:45); si tratta, infatti, di 45 sessantesimi e non di 45 centesimi. È errore madornale, quindi, dividere le ore dai minuti mediante una virgola. Ma siamo sicuri che la nostra modesta “predica” sarà, come sempre, rivolta al vento. Continueremo a leggere o,  meglio, a vedere sulla stampa le ore scritte in modo errato: la conferenza di fine d’anno si terrà alle 17,30.  Ma tant’è. Ecco un esempio, fresco fresco (da un quotidiano in rete, di ieri): 

 Il percorso della Mezza Maratona a Torino, partenza alle 9,30

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Forse non tutti sanno che le Alpi, le montagne che dividono l'Italia dalla Francia, mutuano il nome dal greco "alphos", bianco, perché le cime di queste montagne sono sempre innevate.



 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)


1 commento:

Vittorio Pepe ha detto...

Riguardo all'aferesi aggiungerei che è facilmente riconoscibile in quanto la parola, con o senza la vocale o la sillaba iniziale, conserva il medesimo significato: si veda l'esempio da lei riportato (tondo - rotondo). Ciò non accade in "innocenza", dove "in-" ha valore privativo.

Per amor di precisione: il "contrario di aferesi" è "epitesi", ossia l'aggiunta di un fonema non etimologico in fine di parola. Si veda, a mo' di esempio, il verso 41 delle "Ricordanze" di G. Leopardi: "Qui di pietà mi spoglio e di *virtudi*".

Vittorio Pepe