...vale a dire "togliersi di torno", andar via. Per arrivare all'accezione figurata del verbo (andar via) occorre passare attraverso quella propria (anche se impropria sotto il profilo etimologico) che è "appioppare monete false o fuori corso". In questo viaggio ci farà da guida Enzo La Stella. «Non se la prendano i Bolognesi, di cui amiamo la nobile e cordiale città, l'antichissimo "Studium", la spiritosa parlata e la saporita cucina, ma pare che il verbo "sbolognare", ossia appioppare a qualcuno una cosa falsa oppure sgradita, derivi proprio dal nome dell'antica Felsina (o Bonomia o Bologna che dir si voglia). Nelle fiere medievali, ma certo non solo a Bologna, i contadini erano sovente vittime dell'intraprendenza mercantile e della spregiudicatezza dei piú astuti cittadini e, spesso, credendo di aver comprato un oggetto d'oro a prezzo vilissimo, si accorgevano poi, al ritorno a casa, di essere stati imbrogliati e di aver ricevuto "or de Bologna, ch'l diventa ross per la vergogna", ossia che arrossisce per l'imbarazzo di essere falso. (...)». Sotto il profilo prettamente etimologico, dunque, "sbolognare" dovrebbe significare "fuori di Bologna" ('s', con valore di 'allontanamento' e Bologna). Nell'accezione ormai consolidata, però, significa, e lo abbiamo visto, "appioppare una cosa sgradita", di qui, in senso figurato, "sbolognare" nel senso di "andar via", "togliersi di torno" perché (come l'oro di Bologna) persona non gradita. Questa la nostra personale interpretazione o, se preferite, supposizione.
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La parola proposta, per l'esattezza un verbo, da questo portale: tragiogare. Si dice di chi tira da una parte e l'altro dalla parte opposta. È di "origine bovina", come si può leggere anche nel Tommaseo: «V. n. ass. Detto di buoi e d'altri animali aggiogati, che si contrariano nel giogo, e l'uno tira in qua e l'altro in là. Salvin. Pros. Tosc. 2. 249. (Man.) Pone (Platone) la similitudine de' due cavalli, uno buono, e l'altro a quello contrario; i quali cavalli tragiogano, e uno tira in qua e l'altro in là.
2. † Fig. Salvin. Disc. 2. 468. (C) Il tirare, come si dice, uno in qua e l'altro in là, che i Greci… tragiogare appellarono, un tal giogo per se stesso dolce ed amabile, rende aspro, odioso, importabile».
martedì 2 giugno 2015
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1 commento:
La frase in dialetto è scritta male; penso si dica (ma io sono della provincia) " L'or ed Bulagna al dveinta ross da la vargàgna"
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