Siamo in piena estate, tutti i parafuochi, vale a dire quegli
"aggeggi" di lamiera (o di altro materiale) che si pongono davanti ai
camini per ripararsi dall'eccessivo calore sono stati, quindi, riposti in
cantina o in soffitta. A questo punto sorge spontanea ─ come suol dirsi ─ una domanda: i parafuoco o i parafuochi? Anche in questo caso, come in tanti altri, i vocabolari
non sono di aiuto: alcuni non si pronunciano (lasciando intendere, pertanto,
che il sostantivo in oggetto si pluralizza normalmente), altri lo attestano
come sostantivo invariabile, uno lo pluralizza, altri ancora sono
"pilateschi" (invariato o plurale). Tra i dizionari consultati sono
per l'invariabilità: il Devoto-Oli e il Treccani;
non specificano il Palazzi e il De Mauro; sono "pilateschi" il DOP e
lo Zingarelli; il Gabrielli lo dà tassativamente variabile. Il Sabatini Coletti
e il dizionario Olivetti, stranamente, non lemmatizzano il termine. Come
comportarsi, quindi? Semplice. Basta seguire la "legge" che regola la
formazione del plurale dei nomi composti. E i nomi composti di una voce verbale
(parare) e di un sostantivo maschile singolare (fuoco) nella forma plurale si
comportano come se fossero nomi semplici; prendono, quindi, la desinenza del plurale. Il normale plurale è "immortalato" in alcune pubblicazioni.
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La parola proposta da questo portale: lancella. Sostantivo femminile tratto pari pari dal tardo latino
"lancella", diminutivo di "lancula", da "lanx,
lancis", piatto. Indica una brocca, un piatto, un vaso, un'anfora.
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La lingua "biforcuta" della stampa
In divisa da nazista con la foto di Hitler. Lo scandalo di
un consigliere comunale in Friuli
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Correttamente: in
divisa di (è un normale complemento di specificazione). Treccani: [...] (divisa) Oggi, il termine designa più comunem.
l’uniforme militare o di corpi militarizzati, di forze di polizia, e sim.:
indossare la d., presentarsi in d.; onorare la propria d.; d. di ufficiale di
fanteria; d. di aviere; la d. dei marinai, dei bersaglieri; d. di vigile
urbano, di vigile del fuoco, di guardia giurata, ecc.; più raramente,
l’uniforme di altre organizzazioni, di una società, di un corpo, ecc.: d. di accademico, di collegiale, di portiere.[...].
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