Erano giorni e giorni che gli inquilini del piano di sopra
facevano un baccano tremendo: avevano
spostato tutte le pareti del proprio appartamento per cambiare la disposizione
delle stanze al fine di conferire alla casa un aspetto piú "signorile".
I lavori si sarebbero conclusi tra breve con somma gioia del cavaliere che
occupava l'appartamento sottostante. A lavori ultimati Mendace - il cavaliere -
non poté trattenersi dall'esclamare: Vivaddio, alla signora Paolina è finita la
voglia del calcinaccio! La moglie - che lo aveva sentito - lo riprese: Michele,
Paolina non è mica incinta! cosa dici! Lo so - replicò il cavalier Mendace
- è un modo di dire - anche se non molto
conosciuto - e si dice delle persone che "armeggiano" sempre dentro
casa; soprattutto di coloro - come nel caso di Paolina - che demoliscono e
ricostruiscono in continuazione; si dice, insomma, di coloro che amano cambiare
spesso la disposizione delle stanze dell'appartamento.
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La virgola prima del
"che" è corretta? Dipende...
Il "che" - come si sa (o si dovrebbe sapere)
introduce le proposizioni subordinate
relative che, a loro volta, si dividono in "relative restrittive" e
"relative esplicative". Le prime danno un' "informazione" indispensabile
per precisare il significato della proposizione principale: non ho ancora
restituito alla biblioteca il libro che avevo preso in prestito. In questo caso
la virgola prima del che "interromperebbe" il significato dell'antecedente (principale);
le seconde, le esplicative, forniscono un'indicazione "in piú", non
strettamente necessaria per il significato della principale: domani telefonerò
a un mio amico, che è appena tornato a casa dall'ospedale. Riassumendo. Nelle
relative restrittive la virgola prima del che non è necessaria; in quelle esplicative,
al contrario, è necessaria, se non obbligatoria.
Gtt torna all'antico: si salirà sui bus davanti e dietro, si scenderà dalle porte centrali
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Abbiamo segnalato l' "orrore" ai responsabili, ma finora hanno fatto orecchi...
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La lingua biforcuta...Gtt torna all'antico: si salirà sui bus davanti e dietro, si scenderà dalle porte centrali
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È il caso di "ricordare" che la locuzione
avverbiale corretta è all'antica (non
all'antico), vale a dire "secondo la maniera antica", "secondo
l'usanza antica", con ellissi del sostantivo "alla (maniera) antica".----
Abbiamo segnalato l' "orrore" ai responsabili, ma finora hanno fatto orecchi...
Gentile dottor Raso,
RispondiEliminauna domanda... telegrafica: a suo avviso le espressioni "tra breve" e "a breve" possono essere usate indifferentemente?
Cordiali saluti
Ines Desideri
Cortese Ines,
RispondiEliminaa mio modo di vedere le due espressioni hanno sfumature diverse ed entrambe sono ellittiche del sostantivo: Tra breve (tempo) cominceranno gli esami di maturità; A breve (termine, scadenza) dovremo pagare le tasse.
Con viva cordialità
FR
La ringrazio per la risposta, dottor Raso.
RispondiEliminaNegli esempi lei usa il tempo futuro ("cominceranno", "dovremo"), l'unico che personalmente considero corretto dopo/con l'espressione "tra breve", mentre adopera quest'ultima dopo il condizionale passato in "I lavori si sarebbero conclusi tra breve".
A mio avviso il condizionale passato avrebbe richiesto un'espressione diversa, quale - ad esempio - "dopo un po' (di tempo)".
Concorda?
Cordialmente
Ines Desideri
Volendo "pignoleggiare" concordo, cortese Ines.
RispondiEliminaCon viva cordialità
FR
Ha cassato il mio commento... alla faccia della democrazia.
RispondiEliminaCortese V.S. non ho cassato nulla! Il suo commento non è mai arrivato. Lo rimandi.
RispondiEliminaFR
Detto con estrema sintesi, del pignoleggiare lei è eccellente esempio e maestro...
RispondiEliminaV.S. (Molfetta)