Gentile dr. Raso,
quasi mi vergogno a domandarle se è
corretta la forma "spanderono" al pari di "spansero" sesta
persona del passato remoto del verbo spandere. Come si dice, infatti, crederono
così si dovrebbe dire spanderono. Il dubbio mi è sorto ascoltando mio figlio,
decenne, quindi grandicello, che rivolgendosi alla madre, che stava travasando
dell'olio, le ha detto: «Mamma, stai attenta, non fare come i nostri vicini che
per farci un dispetto spanderono l'olio in tutto il garage». Lì per lì ho ripreso
mio figlio; ma ripensandoci mi è venuto
il dubbio che la voce possa essere corretta. Sono in errore? Grazie in anticipo
di una sua eventuale risposta. Cordialmente.
Stefano L.
Sassari
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Caro amico, suo figlio, inconsciamente, non ha sbagliato,
anche se la forma corrente e "corretta" è spansero. Come ho avuto modo di scrivere in
altre occasioni, il passato remoto dei verbi
della seconda coniugazione (quelli il cui infinito finisce in "-ere",
per intenderci) ha delle desinenze alternative per la prima e la terza persona
singolare e per la terza plurale (ei/etti; é/ette; erono/ettero). La terza
persona plurale del passato remoto di spandere, quindi, stando all'alternativa
possibile, può finire tanto in "-erono" (spanderono) quanto in
"-ettero" (spandettero). Era cosí, infatti, fino a qualche secolo fa.
Nell'italiano "moderno", però,
sono cadute in disuso perché ha prevalso la forma
"spansero". Qui può vedere la coniugazione completa del verbo; qui e qui le varie occorrenze attraverso i secoli.
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