lunedì 24 gennaio 2022

Sgroi - 122 - "Non esiste (ancora)": una lacuna lessicale dell'italiano?


 di Salvatore Claudio Sgroi

 

1. L'evento giornalistico

Nella tradizionale decennale rubrica "Il Nuovo Italiano", curata da Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, così indicata nel "Sommario" del settimanale "Dipiù" dell'editore milanese Cairo, e con il sovratitolo neopuristico ad inizio della pagina: "Quando il nuovo italiano è corretto e quando non lo è", una delle domande poste dai lettori nel n. 3 del 21 gennaio 2022, recita "Come chiamare i malati di Covid?" (p. 80) ovvero: "un malato di covid si chiama 'paziente covidico' o 'paziente covidoso'?

Al riguardo Luca Serianni aveva avanzato "il sospetto che alcuni quesiti non risalgano ai lettori ma siano frutto della redazione", ovvero si era chiesto: "fino a che punto le domande sono autentiche e in che misura sono il frutto, invece, di un abile montaggio, se non proprio di una confezione, da parte della redazione? Probabilmente, ce ne saranno di autentiche e di fittizie (L'ideologia linguistica del parlante medio, in A.P. Alamán - F. Ruggiano - O. Walsh eds., Les idéologies linguistiques: langues et dialectes dans les média traditionnells et nouveaux, P. Lang GmbH, Berlin 2021, pp. 19-33, a p. 20, 26).

La domanda era stata invero precedentemente posta (con relativa risposta) da Fausto Raso, in questo blog, di sabato 30 maggio 2020 "Covidico o covidotico?", e girata quindi alla Treccani. Lingua italiana del 4 giugno 2020, che l'aveva arricchita di ulteriori dati.

 2. Covidico latitante nella vocabolaristica  

La risposta del tandem Della Valle-Patota è prudente: da un lato con riferimento all'autorità dei vocabolari si precisa che "per indicare una persona ammalata di Covid non abbiamo ancora a disposizione  l'aggettivo ufficiale approvato dai vocabolari della lingua italiana".

E in effetti, nel Devoto-Oli-Serianni-Trifone 2021 e nello Zingarelli non appare neppure l'agg. covidico, mentre il covidoso presente nel solo Zingarelli è voce defunta e con tutt'altro etimo (provenzale) e significato 'cupido'.

 2.1. Covid affiorante nella lessicografia

Il termine covid, alla base di covid-ico, stranamente latita anche tra le sigle nel Devoto-Oli-Serianni-Trifone 2021, mentre  nello Zingarelli 2021 è registrato il composto "Còvid-19 o COVID-19" con l'etimo diacronico "dalla sigla ingl. CO(rona) VI(rus) D(isease) 19 'malattia da coronavirus iniziata nel 2019'" e datato 2020. Il termine è lemmatizzato come "A. s.m. o (più raro) f. invar. 1 (med.) Malattia respiratoria contagiosa di tipo pandemico causata nell'uomo dal virus SARS-CoV-2 (...)" e "2 correntemente, il virus stesso".

Come sublemma appare anche -- non in stretto ordine alfabetico -- "Còvid accorc." con l'es. misure di prevenzione contro il Covid, e ancora "B anche in funzione di agg. inv." con l'es. emergenza C.

 3. Covidoso? no!

Quanto al paziente covidoso, avanzato dal lettore, Della Valle - Patota, come già Fausto Raso 2020 e Treccani 2020, ne escludono l'uso in virtù del significato del tutto im-pertinente (su indicato):

"Di sicuro, per ora, sappiamo solo che non possiamo usare covidoso, un termine che esiste già ma che ha tutt'altro significato, dato che significa 'bramoso, cupido'".

 4. Tra covid-ico e covid-otico quale prevarrà?

Gli AA. propongono quindi al lettore una duplice alternativa tra covid-ico e covid-otico, richiamando pari pari le regole di formazione dei due derivati, già esplicitate da F. Raso:

"Possiamo scegliere, per ora, tra covidico, che però non è del tutto corretto, perché il suffisso -ico indica appartenenza, modo (come negli aggettivi atmosfer-ico, biolog-ico eccetera), e covidotico (come in tubercol-otico, cirr-otico eccetera)".

Dinanzi al fastidio per la compresenza di due possibili derivati gli AA. invitano alla fine il lettore  ad attendere la forma che prevarrà:

"Dovrà quindi avere (...) la pazienza di aspettare ancora un po' per sapere quale parola prevarrà sull'altra",

nella speranza che la lingua non debba più ricorrere a un termine per indicare 'i malati di covid': "Ma ci auguriamo che presto non ci sia più bisogno di una parola che indichi le persone malate per colpa del terribile virus".

 5. Lessicalizzazione: dai sintagmi ai composti ai singoli lessemi

Anche nel nostro Dal Coronavirus al Covid-19. Storia di un lessico virale (Edizioni dell'Orso 2020) si era posto il problema della lessicalizzazione della nozione "paziente affetto da covid". Stando agli usi reali, le soluzioni lì documentate erano:

(a) sintagma "i malati di Covid-19" (p. 47);

(b) composti binominali: paziente covid: "parla un paziente covid ricoverato" (pp. 54, 56); malati covid (p. 54), persona covid (p. 51), soggetti covid (p. 54), pazienti non-covid (p. 56);

(c) singoli lessemi: covid 'persona affetta da covid', "la tac prevedeva che fosse Covid" (p. 51), nonché nel composto ex-covid: "ex-covid mandati nelle Rsa" (p. 52); -- ma anche coronavirus: "Quanti sono i coronavirus nelle carceri?" riferito ai detenuti, colto in bocca a N. Gratteri (p. 17).

Nel testo di D. Pietrini, La lingua infetta. L'italiano della pandemia (Treccani 2021), che pure non ha focalizzato il problema di questa lessicalizzazione, privo purtroppo di un indice delle parole, appaiono:

(a) sintagmi: "un accesso diverso dai Covid" (p. 38), "I contagiati da Covid" (p. 38);

(b) composti binominali: pazienti covid (pp. 44, 45, 51), soggetti covid (p. 54);

(c) singolo lessema i covid lievi (p. 38), con i composti no-covid: "ricoveri dei no-covid" (p. 28), pazienti ex covid (p. 39).

In P. Cornaglia Ferraris, COVID-19. Piccolo dizionario di ciò che sappiamo (Laterza 2020, on line) si riscontrano:

(a) sintagmi: "gli ammalati di COVID-19" (p. 56), "padiglioni e operatori ospedalieri COVID-19 dedicati" (p. 64), "i pazienti con COVID-19" (p. 69);

(b) composti: pazienti COVID-19 (pp. 16,  44), "Il triage dei malati COVID-19" (p. 69).

 6. E covidico nell'uso?

Quanto al suffissato covid-ico agg. di relazione con -ico (p. 12), attestato nel nostro Dal Coronavirus... su citato, anche in ingl. "Covidic Time" (p. 57), è documentato come agg. di relazione per es. "pandemia covidica" (ibid.), "sregolatezze covidiche" (ibid.), e un es. isolato come s.m. 'malato di covid' con S. Massini 2020 anche in portoghese. (ibid.). Un fugacissimo cenno in Pietrini 2021 (p. 38) con rinvio a Novelli 2020 (in Treccani), ritenuto "morfologicamente poco appropriato".

Nessun cenno a covidico nel pur ricchissimo saggio di F. Marri 2020, 2021 (Lingua e burocrazia alla prova del Covid (I), (II) (III) in "Lingua Nostra" LXXXI, Fasc. 3-4 Settembre-Dicembre 2020, pp. 65-85; Vol. LXXXII, Fasc. 1-2 Marzo-Giugno 2021, pp. 35-57; Fasc. 3 in c. di st.), né in Cornaglia P. Ferraris 2020.

Stando a Google (23 gennaio), la voce "covidico" (tra virgolette) indica 8.190 "risultati" rispetto a "covidotico" presente solo in 48 "risultati": un rapporto che non lascia dubbi sulla affermazione del primo.

 7. Covídico agg. e s.m./f in spagnolo

Lo stesso Google consente di documentare la fortuna e nell'uso e nella lessicografia spagnola di covídico sia agg. che s.m. che appare nel Diccionario histórico de la lengua española con vari ess. tra cui: agg. 1) "perteneciente o relativo a la covid", ess. un verdadero 'nuevo lenguage covídico' (30.9.2020); una ola covídica de segunda generaciόn (3.1.2021); -- 2) "que tiene covid", ess. los pacientes covídicos (7.5.2020; 24.11.2020); el traslado de enfermos covídicos (26.1.2021); -- 3) s.m. e f. "Persona que tiene covid", ess. El número de covídicos (...) desde el inicio de la crisis es de 216 personas (14.5.2020); Hay 143 covídicos ingresados en la provincia (25-11-2020).

 

Sommario

1. L'evento giornalistico

2. Covidico latitante nella vocabolaristica  

2.1. Covid affiorante nella lessicografia

3. Covidoso? no!

4. Tra covid-ico e covid-otico quale prevarrà?

5. Lessicalizzazione: dai sintagmi ai composti ai singoli lessemi

6. E covidico nell'uso?

7. Covídico agg. e s.m./f in spagnolo




 









(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)

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