Il Dop, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, è il solo — tra i vocabolari che abbiamo consultato — a legittimare il plurale di giramondo (oltre all'invariabilità) ed è anche l'unico a definirlo solo sostantivo maschile. Gli altri dizionari non ammettono il plurale e lo attestano come ambigenere: il giramondo, la giramondo.
La garzantilinguistica.it, invece, stupisce: non attesta il
termine, digitando giramondo compare
la voce inglese globetrotter.
Perché, dunque, il Dop, al contrario degli altri vocabolari, non disdegna il
plurale di giramondo? Perché, secondo chi scrive, segue la regola della
formazione del plurale dei nomi composti. Tale regola stabilisce che i nomi
composti di una voce verbale e di un sostantivo maschile singolare formano il
plurale regolarmente: il passaporto / i passaporti; il parafango /
i parafanghi; il giramondo... i giramondi.
Personalmente preferiamo lasciare il sostantivo invariato per un motivo di
logica: il mondo è uno solo. Ma non è da censurare chi segue le indicazioni del Dop.
Una ricerca con Googlelibri dà un leggera preferenza alla forma
plurale: 23.300 occorrenze per i giramondo e 23.700 per i giramondi.
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La lingua "biforcuta" della stampa
LA STORIA
Passpartout: il passaporto dei bambini per tornare a scoprire musei, cinema e teatri
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Correttamente (visto che vogliono adoperare termini "barbari"): passe-partout. Il barbarismo, oltre tutto, non significa "passaporto". Treccani: passe-partout ‹pas partù› s. m., fr. (propr. «passa dappertutto»). – 1. a. Chiave che serve ad aprire parecchie serrature (per es., quella di cui è munito il personale di servizio negli alberghi), comunella. b. fig. Sistema per ottenere facilmente ciò che si desidera o per risolvere qualsiasi problema: finalmente ha trovato il passe-partout che gli occorreva. 2. Pezzo di cartone, spesso foderato di tela, velluto, o altro, tagliato in modo da costituire un margine più o meno ampio fra un quadro, un disegno, una stampa, ecc., e la cornice.
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