mercoledì 13 novembre 2019

Un uso "distorto" di tre verbi


Riproponiamo un nostro vecchio intervento sull'uso non ortodosso di tre verbi: Iniziare, riaprire e presiedere. Lo riproponiamo perché...


Pregiatissimo Signor Direttore,
confidando nella sua ormai nota e cortese disponibilità, la preghiamo di pubblicare sul suo prestigioso  “blog” la lettera aperta che le inviamo perché i lettori – amatori della nostra meravigliosa lingua italiana – possano venire a conoscenza della costituenda A.N.Pa.Vi.G.I. (Associazione Nazionale Parole Vittime Giornalisti Ignoranti) per la salvaguardia e l’onorabilità delle parole vittime dell’ignoranza linguistica di taluni giornalisti.
     Con il termine parola si intende, naturalmente, ciascuna delle nove parti del discorso non adoperate in modo corretto da chi, per mestiere, dovrebbe essere dispensatore di cultura linguistica.
     Coloro, quindi, che si ritengono danneggiati dal cattivo uso del loro nome potranno scrivere – una volta espletate le formalità di legge per la costituzione dell’Associazione – alla nostra Amministrazione la quale, sentito il parere dei probiviri, provvederà a mettere alla gogna gli autori dell’ “atto criminoso”.
     Promotori dell’iniziativa sono i verbi Iniziare, Riaprire e Presiedere, quest’ultimo – grazie al suo nome – assumerà la presidenza dell’Associazione. I predetti verbi, dunque, ritenendosi i piú calpestati dalla stampa scritta e parlata, hanno deciso – con la presente lettera – di fare chiarezza, una volta per tutte, sul loro corretto impiego.
     Cominciamo con il verbo Iniziare il quale, essendo solo transitivo, non può essere adoperato intransitivamente come, invece, possono essere usati i colleghi Cominciare e Incominciare. Iniziare, insomma, significando  “dare inizio” ed essendo, appunto, esclusivamente transitivo, deve essere introdotto da un soggetto animato che compia l’azione, cioè che  “dia inizio” a qualcosa. È tremendamente errato, per tanto, scrivere (o dire) frasi tipo “domani la Camera inizia la discussione sulla proposta di legge presentata dai capigruppo”, come ci ‘propina’ la stampa a ogni piè sospinto. Come può la Camera, soggetto inanimato, compiere l’azione del “dare inizio”? Cosa fare, allora? Semplice, si ricorre alla particella  “si” e si forma un  finto passivo: domani alla Camera   “si inizia”.... 
     E veniamo a Riaprire, lasciando al neopresidente Presiedere il compito di chiudere questa lettera. Riaprire, lo dice la stessa parola, significa  “aprire di nuovo” e può essere tanto transitivo quanto intransitivo pronominale (riaprirsi). E qui sta il punto. Essendo un intransitivo pronominale deve essere sempre accompagnato con la particella... pronominale. È un grossolano errore dire, per esempio, il cinema chiude alle 17.00 e riapre alle 21.00. Si deve dire, correttamente,  “si riapre” alle 21.00. Alcuni vocabolari sostengono, in proposito, la tesi secondo la quale quando  “riaprire” sta per  “riprendere la normale attività” si può adoperare da solo, senza la particella pronominale: quando ‘riaprono’ le scuole? 
     No, amici, non seguite questi esempi forvianti. Si deve dire, in forma corretta: quando ‘si riaprono’ le scuole? Riaprire, insomma, usato transitivamente deve avere un complemento oggetto: abbiamo riaperto il vecchio portone. Diamo ora la penna, per la conclusione, al presidente Presiedere.
     Amici carissimi, io sono – contrariamente a quanto credono i piú – un verbo propriamente intransitivo e in quanto tale devo essere seguito dalla preposizione  “a”: presiedere ‘a’ una cerimonia. Alcuni, quando vogliono mettere in evidenza il mio riferimento all’esercizio diretto e immediato di una carica, mi adoperano con significato transitivo: presiedere ‘un’ congresso. È un uso, questo, che tollero; in buona lingua italiana, però, è da evitare.
     Grati della vostra attenzione, vi salutiamo e ringraziamo il Direttore della sua squisita ospitalità.

I promotori della

A.N.Pa.Vi.G.I.



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La lingua "biforcuta" della stampa


Un autunno "vecchio stile" dopo un'estate nuova: ecco perché questo novembre piove così. E non ha ancora finito 

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Correttamente: in questo novembre. Piovere è un verbo impersonale, non ha il soggetto.

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Coloro che ravvisino strafalcioni orto-sintattico-grammaticali in articoli giornalistici possono inviarli a questo portale (fauras@iol.it). I testi "incriminati" saranno pubblicati e esposti al pubblico ludibrio.



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La parola proposta da questo portale: racculare. Verbo intransitivo, poco fine, per la verità, che vale "indietreggiare". Si veda anche qui.



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