Siamo rimasti "paralizzati" nel vedere che molti "scrittori" pluralizzano il sostantivo "paracadute" in "paracaduti". Il termine in oggetto è un nome composto di una voce verbale (parare) e un sostantivo femminile plurale (cadute) e i vocaboli cosí composti nella formazione del plurale mutano soltanto l'articolo: il paracadute, i paracadute.
I vocabolari dell'uso non attestano "ripugnevole" ma "ripugnante". A nostro modo di vedere, invece, sarebbe da registrare perché è formato con il suffisso "-evole". Da biasimare abbiamo biasimevole, da bisognare bisognevole ecc.; perché da ripugnare non dovremmo avere ripugnevole? Ripugnevole si trova, comunque, in alcune pubblicazioni.
Il verbo "friggere", irregolare e della seconda coniugazione è transitivo e intransitivo (ausiliare avere) e propriamente significa "cuocere i cibi in padella": Giulia ha fritto le patate. È tratto dal latino frigere, di origine onomatopeica. Adoperato in senso figurato vale "struggersi", "essere impaziente", "fremere", "rodersi" e simili: Carlo friggeva di rabbia.
Una piccola notazione sull’uso corretto degli aggettivi numerali “frazionari”. È necessario tenere presente, dunque, che nella numerazione decimale la parte frazionaria deve essere divisa dall’intero da una virgola: è alto m 1,75 (i metri, i centimetri, i chilometri ecc. non debbono assolutamente essere seguiti dal punto). Nei sistemi non decimali – come nel caso delle ore – la virgola deve essere sostituita dal punto o, meglio ancora, dai due punti: sono le 10.45 (o 10:45); si tratta, infatti, di 45 sessantesimi e non di 45 centesimi. È errore madornale, quindi, dividere le ore dai minuti mediante una virgola. Ma siamo sicuri che la nostra modesta “predica” sarà, come sempre, rivolta al vento. Continueremo a leggere o, meglio, a “vedere” sulla stampa le ore scritte in modo errato: la conferenza stampa di fine d’anno si terrà alle 17,30. Ma tant’è.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Strage nella notte: uccisi a bastonate gli animali del rifugio Oipa. Le lacrime della presidentessa
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Correttamente: della presidente. Treccani: È usato il masch. anche per indicare una donna che ricopre tale ruolo: la p. del senato; la p. della commissione; la p. della Croce Rossa. La forma presidentessa è ormai usata quasi esclusivam. per indicare, in tono scherz., la moglie di un presidente.
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Coloro che ravvisino strafalcioni orto-sintattico-grammaticali in articoli giornalistici possono inviarli a questo portale (fauras@iol.it). I testi "incriminati" saranno pubblicati e esposti al pubblico ludibrio.
Qui uno strafalcione inviatoci da un cortese lettore.
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