di
Salvatore Claudio Sgroi
1. Evento
giornalistico
Un
caro amico, non linguista, ma attento ai fatti linguistici e
metalinguistici, mi ha segnalato un articolo de “la Repubblica”
del 6 giugno di Massimo Basile intitolato:
“Quattro
donne in mezzo a migliaia di soldati:
nel cimitero Usa del D-Day le storie che raccontano il ruolo
femminile nella Seconda guerra mondiale”
link:<https://www.repubblica.it/esteri/2024/06/06/news/donne_seconda_guerra_mondiale_d_day_cimiterousa-423182896/?ref=RHLF-BG-P7-S3-T1>,
col
seguente commento:
“io
avrei scritto ‘soldati maschi/uomini’ (o usato altri modi per
disambiguare il senso del titolo), altrimenti non è immediatamente
chiaro cosa si intende”.
La
mia risposta è stata:
“a
me sinceramente [il titolo] sembra perfettamente chiaro: qui SOLDATI
è pl. di soldato
ma può indicare sia maschi che femmine: quindi tra le migliaia di
soldati solo 4 erano donne”.
2.
“Soldato
s.m. e soldati
m.pl.: voce epicena (o promiscua)
Diciamo
subito che il lessema soldato
s.m. e soldati
m. pl. può riferirsi in quanto voce epicena (o promiscua) sia a
uomini che a donne, per indicare la funzione indipendentemente dal
sesso.
La
descrizione del termine fornita nella lessicografia italiana è
peraltro diversificata, come vedremo, e non sempre soddisfacente.
2.1.
Il genere “femminile” nello Zingarelli 2023 e sue funzioni
Anticipiamo
che lo Zingarelli 2023 sotto la voce femminile
(pp. 875-76) da un lato distingue il “genere del tutto
convenzionale” dei nomi non-animati dal genere dei nomi animati che
“corrisponde gener. al sesso”, trascurando tuttavia il fatto, da
noi più volte ribadito, che la funzione in prima istanza del genere
grammaticale comune ai nomi animati e non-animati è quella di
garantire la coesione morfo-sintattica ai fini della comunicazione.
Dall’altro
lo stesso Zingarelli propone un eccellente modello terminologico
sulla formazione del femminile dei nomi animati distinguendo:
(i)
“nomi indipendenti” (o eteronimi) o “di genere fisso”, es.
uomo/donna;
(ii)
“nomi comuni” (o ambigeneri), ess. il/la
consorte, il/la preside, il/la cantante, il/la pediatra,
il/la
leader;
(iii)
“nomi promiscui” di animali, ess. la
volpe, il serpente (maschio/femmina),
ma anche di persone es. la
spia
(uomo/donna);
(iv)
“nomi mobili” con desinenza -o/-a
es. amico/amica,
“meno frequente” soldata;
con suffissi ess. poeta/poetessa,
studente/studentessa, lettore/lettrice,
eroe/eroina,
gallo/gallina
;
(v)
“composti” es.
la volpe maschio/femmina.
3.
L’analisi del lessema soldato
nella lessicografia italiana
Qual' è l’analisi del termine soldato
nei dizionari italiani?
3.1.
Il soldato
nel De Mauro 2000
Il
De Mauro 2000 non esplicita che il lessema soldato
sia al sing. che al pl. può riferirsi sia a uomo che a donna. Nella
“Nota grammaticale” avverte “rar. il femm. soldata”.
Sotto il lemma soldatessa
s.f. CO[mune] distingue due accezioni: “1 vedi soldato,
2 fig. scherz.,
donna dai modi decisi e autoritari”
3.2.
Il soldato
nello Zingarelli 2023
Lo
Zingarelli 2023 registra “soldato
s.m. (femm. –essa).
Raro –a”,
“in funzione di agg. (posposto a un sostantivo)” con gli ess.
bambini
s.[oldato],
ragazze s.[oldato].
Come il De Mauro non esplicita che soldato/i
può indicare sia uomini che donne. Come il De Mauro lemmatizza
soldatessa
s.f. bi-semico “f. di soldato”:
“1. Donna che presta servizio militare 2 (scherz.)
donna autoritaria”.
3.3.
Il soldato
nel Treccani-Della Valle-Patota 2022
Il
Treccani-Della Valle-Patota 2022 lemmatizza con duplice forma,
nell’ordine femminile e maschile, soldata,
soldato
n.f., n.m. con gli esempi fare
la soldata, il soldato, andare a soldata, a soldato. Il
f.
soldatessa sarebbe
“antiquato, scherz. o spregiativo”. Omette l’accezione generica
inclusiva di soldato/i
riferito a uomo/donna.
3.4.
Il soldato
nel DISC
2024
Il
DISC
ovvero
Dizionario Italiano Sabatini Coletti
di F. Sabatini-V. Coletti-Manuela Manfredini (Hoepli 2024) lemmatizza
“soldato
m., soldata
f.” non in ordine alfabetico, aggiungendo non condivisibilmente
“(pop., iron. soldatessa)”,
ma precisando opportunamente “m.
ancora in uso anche con riferimento a donna”.
Lemmatizza altresì soldatessa
s.f. bisemico: “1 Donna soldato [non più “pop.” né “iron.”]
2 scherz.
Donna dal fare soldatesco”.
3.5.
Il soldato
nel Devoto-Oli 2017-2023
Il
Devoto-Oli 2017-2023 lemmatizza con le opportune distinzioni sessuali
soldato
s.m. (f. –a
o –éssa;
spesso usato al masch. [sing. e plur.] anche con riferimento a
donna”. Non precisa invece che soldat-a
è raro rispetto a soldatessa;
aggiunge ancora: “agg.
invar. (posposto
al sost.)” con l’es.
bambini soldato”.
3.5.1.
Soldato:
una “questione di stile”
La
voce soldato
è anche oggetto di analisi nella rubrica “Questioni di stile”
(p. 2111), dove si distinguono tra l’altro diverse
femminilizzazioni, in quanto “l’uso oscilla tra diverse
alternative” quali: (i) la
soldata (nome
mobile) per la cui accettazione si registra “una certa resistenza”;
(ii)
la
soldatessa
(nome mobile con suffisso), “che ha talvolta una connotazione
ironica o spregiativa e che in senso scherzoso indica anche una donna
dai modi decisi e autoritari”;
(iii)
la
donna soldato
(composto), “che sottolinea l’eccezionalità di una presenza
femminile nei ruoli tradizionalmente riservati agli uomini”;
(iv)
il
soldato
“concepito come termine neutro che indica la funzione svolta
indipendentemente dal sesso di chi la esercita” es. il
soldato Maria Rossi;
(v)
il/la
soldato
(ambigenere) “compromesso grammaticalmente inaccettabile”.
Sommario
1. Evento
giornalistico
2.
“Soldato
s.m. e soldati
m.pl.: voce epicena (o promiscua)
2.1.
Il genere “femminile” nello Zingarelli 2023 e sue funzioni
3.
L’analisi del lessema soldato
nella lessicografia italiana
3.1.
Il soldato
nel De Mauro 2000
3.2.
Il soldato
nello Zingarelli 2023
3.3.
Il soldato
nel Treccani-Della Valle-Patota 2022
3.4.
Il soldato
nel DISC
2024
3.5.
Il soldato
nel Devoto-Oli 2017-2023
3.5.1. Soldato: una “questione di stile”
(Le
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