Il nostro Paese ha due comuni "omonimi", San Casciano dei Bagni (SI) e San Casciano in Val di Pesa (FI) i cui abitanti si chiamano "sancascianesi". Come facciamo a sapere, senza un contesto, quando sentiamo parlare di sancascianesi se si allude agli abitanti del comune senese o di quello fiorentino? Secondo chi scrive il "dilemma" è risolvibile lasciando il demotico "sancascianese" all'abitante del comune in provincia di Siena e (ri)denominando "sancasciapesano" il cittadino del comune fiorentino.
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"Quanto poco"
o "quanta poca"?
Quanto (aggettivo, avverbio, sostantivo e pronome) resta invariato quando è seguito da un aggettivo? Riportiamo questo interessante "dilemma", pubblicato qualche anno fa su "Il Cannocchiale".
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La lingua "biforcuta" della stampa
LE MANIFESTAZIONI
Quattro sit in in una giornata, il martedì nero della Capitale
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Insistono con i termini barbari, e li sbagliano. Correttamente: sit-in (con il trattino). Qui.
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La parola proposta da questo portale: amenemo. Si dice di persona convalescente, debole e priva di forze. Termine aulico essendo composto con le voci greche "a privativo" e "menos" (forza, vitalità, robustezza).
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico,
quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
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