A che cosa servono le regole se poi i vocabolari "fanno
come gli pare"? Consultando alcuni dizionari dell'uso abbiamo avuto modo
di vedere ─ ancora una volta ─ che si fanno beffe delle norme che regolano
l'ortografia e l'ortoepia (corretta pronuncia) come nel caso del prefisso
"sopra-" che richiede il raddoppiamento della consonante iniziale della
parola che segue: sopraddetto, sopraccoperta, soprattassa, soprammobile ecc. Se nella sillaba iniziale, però, c'è una "s" o una
"z" non si ha il raddoppiamento: soprascritto. Nel caso di "sopralluogo", tra i vocabolari consultati,
rispettano la regola il Palazzi, il Sabatini Coletti e il dizionario Olivetti
che "lemmatizzano", correttamente, sopralluogo. Il Devoto-Oli, il Gabrielli, il Garzanti, il Treccani
e lo Zingarelli attestano anche "sopraluogo" (con una sola
"l"). Insistiamo, quindi, a che cosa servono le regole se poi i
vocabolari non le rispettano? Anche il DOP, molto attento alla corretta grafia, attesta "sopraluogo", anche se...
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Due parole due sul verbo progredire. Detto verbo, terminando in
"-ire", è classificato tra quelli della III coniugazione ed è
intransitivo. Nei tempi composti prende l'ausiliare avere quando il soggetto è
una persona: Luigi ha sempre
progredito negli studi intrapresi; prende l'ausiliare essere quando il soggetto
non è una persona: in questi ultimi anni le tecnologie sono sempre progredite con successo.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Processo per l'omicidio Cerciello Rega
"Quella notte aveva distintivo con se"
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Speriamo sia dovuta a una "distrazione" la
mancanza dell'accento sul pronome sé...
In realtà il DOP, che lei giustamente definisce "molto attento alla corretta grafia", attesta "sopraluogo", ma osserva che la forma con la doppia elle è preferibile all'altra (meglio "sopralluogo" che "sopraluogo"). Più di così non può fare, perché è senza dubbio un dizionario "normativo", ma deve anche documentare gli usi e le pronunce meno affidabili, se non altro per "condannarle".
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