mercoledì 4 marzo 2020

Quando "qu" e quando "cu"?


Navigando in rete ci siamo imbattuti, per caso, in un sito in cui il titolare (o la titolare) spiega quando - nello scrivere - si usa il gruppo "cu" e quando il gruppo "qu". 
    Abbiamo letto: «Quando il suo CU/QU è seguito da una vocale la forma corretta è QU. All’inizio di parola si usa sempre la forma qu: quaderno, quesito, quinto, quota, quadro. Tranne 5 eccezioni: cui, cuocere, cuore, cuoco, cuoio. Se la u, invece, è seguita da consonante, la grafia corretta è CU. Ma ci sono alcune parole che non seguono la regola e fanno eccezione: cuore, cuoco, cuoio, scuola, circuito, taccuino, innocuo, cui, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, proficuo, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, cuocere, evacuare, percuotere. 
   Si usa CQU nella parola acqua e in tutti i suoi derivati e composti acquazzone, acquedotto, acquitrino, acquaio, acquolina, acquaragia, acquario, acquamarina, risciacquare. Inoltre si usa cqu nelle parole: acquistare, acquisire, nacqui, tacque, acquirente, piacque, giacque». 
   Secondo noi confonde (un po'?) le idee là dove scrive: «Se la u, invece, è seguita da consonante, la grafia corretta è CU. Ma ci sono alcune parole che non seguono la regola e fanno eccezione: cuore, cuoco, cuoio, scuola, circuito, taccuino, innocuo, cui, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, proficuo, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, cuocere, evacuare, percuotere». 
   Tutti gli esempi riportati, per "fare eccezione", dopo la "u" ("cu") dovrebbero avere una consonante, non una vocale. O abbiamo letto male? Un buon vocabolario...

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Dormente e dormiente

I due termini sono entrambi participio passato del verbo "dormire", della III coniugazione. Useremo il secondo, dormiente, in funzione di sostantivo o di aggettivo: il mio compagno di banco sembra sempre dormiente; ma ho accarezzato il gatto dormente.




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