Due parole,
due, sul verbo "proferire" perché alcuni ritengono che si possa
scrivere anche con due "f" (profferire) e i vocabolari, in proposito,
non sono di aiuto (anzi, molto spesso confondono le idee). Il verbo in
questione, dunque, sí, si può scrivere con una o due "f", ma
cambiando di grafia cambia anche di significato. Con una sola "f",
proferire, sta per "dire", "esclamare",
"pronunciare" e simili: Giuseppe non proferí parola (non disse, cioè, una parola).
Con due, profferire, significa "offrire", "regalare",
"mettersi a disposizione" (di qualcuno): Pasquale gli profferí il suo aiuto (si mise a sua
disposizione per aiutarlo).
***
La parola che
proponiamo, attestata solo nel GDU (De Mauro) - se non cadiamo in errore - è polilogia (e sta per "loquacità
eccessiva"). Il Tommaseo-Bellini, però, dà un'altra "versione".
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