«La contravvenzione si “intima” o si “contesta” e si “eleva”. Se un vigile ti eleva una contravvenzione, tu potresti elevare un simpatico dito, ma non so quanto ti convenga».
No, caro amico, elevare significa propriamente “sollevare”. Non è corretto (sempre che si voglia parlare e scrivere… correttamente) adoperarlo, per esempio, nella forma “elevare dubbi, obiezioni o una multa”. Si dirà, in modo ineccepibile, “suscitare dubbi, obiezioni”, “infliggere una multa”. Abbiamo il conforto di due vocabolari.
Palazzi:
«Elevàre tr. portare in alto; anche fig.:
elevare a generale ll T mat. elevare un numero al quadrato, moltiplicarlo per
sé stesso; al cubo, moltiplicarlo per sé stesso e poi il risultato ancora per
il numero base II rifl. salire in alto: le acque del lago si elevarono ll M.E.
non è corretto l'uso di elevare un dubbio, un incidente, per muovere, proporre,
mettere innanzi, ecc.; elevare una contravvenzione, per intimarla, infliggerla
II N. alzare, colmare, coronare, erigere, esaltare, estollere, inalberare,
innalzare, nobilitare, promuovere, rialzare, sollevare, soprelevare,
sovrapporre, sovrastare, superare, sublimare I ascendere, emergere, salire,
scalare, dominare».
Sandron:
«È comune, anche se non molto proprio, l'uso di questo verbo in alcune frasi dalle quali è assente l'idea di sollevare, come: elevare un dubbio, esprimerlo, formularlo; elevare un problema, proporlo, prospettarlo; elevare una contravvenzione, farla».
Sandron:
«È comune, anche se non molto proprio, l'uso di questo verbo in alcune frasi dalle quali è assente l'idea di sollevare, come: elevare un dubbio, esprimerlo, formularlo; elevare un problema, proporlo, prospettarlo; elevare una contravvenzione, farla».
Non sono d'accordo. A conferma vedi http://www.treccani.it/vocabolario/elevare/
RispondiEliminaCortese anonimo, personalmente seguo - come ho scritto - le indicazioni dei vocabolari Palazzi e Sandron. Il Treccani, pur se prestigioso e autorevole, alcune volte cade in qualche "improprietà". FR
RispondiEliminaIo concordo con Anonimo. Il vocabolario di Remo Sandron (?!?!?!) non si è mai sentito nominare, forse solo dalla De Agostini che lo pubblica. Infine credo proprio che per indiscussa autorevolezza magari sarà il Palazzi che alcune volte cade in qualche "improprietà".
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