mercoledì 26 maggio 2010

Il resultamento


Gentile Dott. Raso,
mi sono imbattuto per caso nel suo meraviglioso e istruttivo sito: l’ho messo subito tra i preferiti. Lei rimane l’ultimo baluardo in difesa della nostra lingua, sempre piú “anglo-americannizzata” e maltrattata da quelli che - per “istituzione” - dovrebbero “dispensarla” correttamente: gli organi di informazione. Ma vengo subito al dunque. Ho letto su un giornale locale il termine “resultamento”. È chiaro che il cronista intendeva dire “risultato”. Le domando se esiste questo vocabolo perché nei vocabolari che ho consultato non ne ho trovato traccia.
Grazie se la mia richiesta sarà presa in considerazione.
Giacomo F.
Frosinone
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Cortese amico, il vocabolo “incriminato” esiste, anche se arcaico. È un sostantivo deverbale, provenendo, appunto, dal verbo “resultare” o “risultare”. I vocabolari, non tutti, lo registrano alla voce “risultamento”. Le copincollo ciò che riporta il “Treccani” in rete: “risultaménto (meno com. resultaménto) s. m. [der. di risultare], ant. o raro. – Il fatto di risultare, e quanto è risultato”. Si trova anche nel Dizionario della lingua italiana dell’accademia della Crusca (1829):
- Pagina 134.
Per quanto attiene alla “nascita” clicchi su:
http://www.etimo.it/?term=resultare&find=Cerca

3 commenti:

  1. Buongiorno,
    ricercando un dizionario fonetico online mi sono imbattuto nel suo utilissimo sito.

    Vengo al dunque.

    Da qualche giorno sto prestando attenzione all'uso di "di meno" e di "di più" (avverbiale).

    Mi stavo chiedendo se non fosse più corretto dire semplicemente "meno" o "più" oppure se il problema non sussiste.

    Grazie,
    Eddy

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  2. A mio modesto avviso il problema non sussiste.

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