tag:blogger.com,1999:blog-8874907731897480025.post1480504128484558579..comments2024-03-08T22:54:21.216+01:00Comments on Lo SciacquaLingua: Sgroi - 78 - La "terza via" dell'anti-sessismo linguistico di Vera GhenoFausto Rasohttp://www.blogger.com/profile/08803191616661954000noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8874907731897480025.post-69371452607019634342020-09-25T08:56:09.425+02:002020-09-25T08:56:09.425+02:00(E ovviamente grazie a Fausto Raso per avere dato ...(E ovviamente grazie a Fausto Raso per avere dato spazio a questo scambio)Vera Ghenohttps://www.blogger.com/profile/03937967371975581982noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8874907731897480025.post-15132373337561886462020-09-25T08:02:56.832+02:002020-09-25T08:02:56.832+02:00Molte grazie al professor Sgroi per la sua attenta...Molte grazie al professor Sgroi per la sua attenta analisi del mio post. Lo ringrazio soprattutto perché, in un clima di generalizata isteria, in molti casi aprioristica, rispetto a tutta la discussione, si è preso la briga di discutere la questione in termini scientifici, senza derubricarla a sciocchezza. Vorrei solo aggiungere alcuni punti che, forse, dalla lettura del solo post su Facebook non sono desumibili.<br /><br />1) Io non penso affatto che l'italiano sia sessista; casomai, posso pensare che se ne possa fare un uso sessista, in alcuni casi. L'altra questione è che, da "donna bianca etero cisgender", non ho piena consapevolezza di come si possano sentire le persone che non si identificano con i due generi canonici di fronte a quella che loro sentono come una limitazione espressiva (l'esistenza dei due generi grammaticali); e sulla difficoltà di "camminare nelle scarpe degli altri", suggerisco la lettura del volume di Federico Faloppa #Odio.<br /><br />2) Non vivo l'esistenza di molte soluzioni a tale "limitazione" come un problema; anzi, altrove ho rilevato che proprio tale molteplicità mi pare la miglior risposta a chi pensa che si tratti di una questione sollevata da un'élite che la vuole imporre dall'alto sulla massa dei parlanti. Proprio girando per l'Italia e incontrando persone di associazioni, gruppi, collettivi diversi ho per così dire toccato con mano la grande varietà di soluzioni adottate, e ne sono rimasta decisamente affascinata. Per prima cosa, dunque, ho cercato di censirle. Allo stesso modo, non ho mai preteso di creare una sola regola; anzi.<br /><br />3) Effettivamente, la mia proposta dello schwa, nata come boutade e come tale semplicemente accennata nel libro "Femminili singolari" (in risposta a chi si lamentava dell'impronunciabilità dell'asterisco) ha, a mio avviso, applicabilità limitatissima. Ed è vero che manca ancora l'approfondimento teorico sulla questione, perché non ci sono ancora arrivata: semplicemente, un elzeviro di Mattia Feltri, che più che altro si è divertito a prendersi superficialmente gioco della questione, ha catalizzato l'attenzione pubblica su un'istanza che, per quanto mi riguarda, è allo stadio iniziale. In altre parole: ho appena iniziato ad approfondire l'argomento, con un occhio anche alle altre lingue; per questo, i contributi come quello del prof. Sgroi sono i benvenuti, perché prendono atto dell'esistenza di una "questione" invece che minimizzarla come quisquilia. Per me, se esistono delle questioni linguistiche che provocano sofferenza anche a una parte molto ristretta della società in cui vivo, queste sono perlomeno degne della mia considerazione di sociolinguista, pur non essendoci, magari, soluzioni a portata di mano.<br /><br />4) Al momento, dopo qualche mese di discussione, mi pare che lo schwa abbia un unico pregio: è piaciuto ai creativi, forse proprio per la sua "esoticità", come dimostrano il poster creato dal disegnatore Sio per Lucca Comics e la pubblicità dell'impresa funebre Taffo (in entrambi i casi, consiglio di soffermarsi soprattutto sulle reazioni scaturite da tali prese di posizione). In questo caso, sia l'estraneità dello schwa al sistema linguistico italiano sia la sua circolazione piuttosto circoscritta, limitata a chi ha incontrato, per motivi di studio, l'Alfabeto Fonetico Internazionale, hanno agito come elementi di attrazione invece che come ostacolo. Sembra, quindi, che lo schwa possa davvero fare da "evidenziatore" di un'istanza (la ricerca di soluzioni non binarie), lungi dall'essere una soluzione.Vera Ghenohttps://www.blogger.com/profile/03937967371975581982noreply@blogger.com