giovedì 28 settembre 2017

Nozze di sogno o da sogno?



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Probabil-mente ci ripetiamo, e nel caso ci scusiamo, ma come dicevano i nostri antenati Latini... Ci riferiamo alluso improprio, per non dire errato, della preposizione da. La grande stampa, quella, come usa dire, che fa opinione, continua imperterrita a sfornare titoli del tipo “nozze da favola, giornata da incubo, festa da ballo e simili. Bene, anzi male, malissimo: quelda’- contrariamente a quanto sostengono alcuni vocabolari e vari sacri testi grammaticali è errato. Si deve dire “nozze di favola. Perché? Il motivo è semplicissimo. La preposizione da’ è adoperata correttamente solo per indicare la destinazione, lattitudine o l’idoneità di qualcosa: sala da ballo (destinata al ballo); bicicletta da corsa; veste da camera; pianta da frutto ecc. Il suo uso è scorretto, e occorre adoperare la preposizione di, quando si parla, invece, di una qualità specifica di una determinata cosa e non di unoccasionale destinazione. Si dirà correttamente, quindi: festa di ballo; nozze di favola; uomo di spettacolo; notte diinferno e via discorrendo. Una regola empirica ci aiuta nelluso del da’ o del di. Quando il sostantivo che segue la preposizione da’ può essere sostituito con un aggettivo o si può formare una proposizione relativa, la preposizione da’ va cambiata in di. Una vita da inferno, per esempio, può essere cambiata in‘vita infernale’ o in vita che è un inferno, in questo caso, quindi, la preposizione da’ va sostituita con la preposizione di. Ancora. Una notte da’ favola si può trasformare in una ‘notte favolosa o in una ‘notte che è una favola. Quindi: notte di favola*. Unica eccezione: biglietto da visita. Questa locuzione, benché errata, è ormai una forma cristallizzata nelluso. Le eccezioni, si sa, confermano le regole.



* Nel caso in esame la locuzione "nozze da sogno" si può cambiare in "nozze che sono un sogno".



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Si è in possesso della patente di... o da...?



Forse è il caso di ricordare agli esperti della trasmissione televisiva "L'eredità" (di ieri, 27 settembre 2017) che in lingua italiana si dice "essere in possesso della patente di...", non "da". Chi svolge la professione giornalistica ha, dunque, la "patente 'di" giornalista", non "da giornalista", come sentito nel programma di RAI1.

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La parola proposta da questo portale: starlomaco.  Sostantivo maschile, desueto, sinonimo di astronomo. Purtroppo non siamo riusciti, nonostante numerose ricerche, a risalire all'origine del vocabolo.

1 commento:

Ines Desideri ha detto...

"Quasi non bastassero nella Crusca fiorentina 'starlomaco' per 'astronomo' e 'storlomia' per 'astronomia', sono venute nella Veronese a far compagnia a queste gemme dell'Arno 'sterlomaco' e 'sterlomia'. E l'idiotismo 'stormento' per 'strumento' portato come viva voce nel Vocabolario non merita di essere consegnato al becchino?" (Vincenzo Monti, 1821)

Cordialmente
Ines Desideri