martedì 9 maggio 2017

Ovvero: che vada in esilio!


Lanciamo una provocazione ai lessicografi: mandiamo in esilio la congiunzione "ovvero". Perché? Perché il suo uso è ambiguo potendo avere due "valori": congiunzione disgiuntiva coordinante ("oppure") e  congiunzione esplicativa ("cioè"). Questa "doppia valenza" ha scatenato molte polemiche riguardo alla sua interpretazione concernente la legge sulla legittima difesa. Ecco cosa dice il vocabolario (Sabatini Coletti):

ovvero [ov-vé-ro] cong.

 O, oppure, o anche (quando una possibilità non esclude l'altra): di solito passo le vacanze al mare, a Capri o. a Ischia
Ossia, cioè (con valore esplicativo, per introdurre un chiarimento o un equivalente): i partenopei, o. i napoletani
• In funzione di cong. testuale, col sign. di “o meglio”, “altrimenti”, indica un'alternativa, di solito preferibile, a quanto detto in precedenza: Decidiamo subito. O., sentiamo il parere degli altri.
Segnaliamo, in proposito, un interessante articolo di Michele Cortelazzo.


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La parola che proponiamo è ripresa dal Treccani: ircismo. Si faccia attenzione al termine proposto perché si avvicina la stagione estiva...

1 commento:

Remo ha detto...

Nel testo della legge è evidente che il senso della congiunzione è disgiuntivo, questo non significa che oggi sia quantomeno infelice usare una parola in un senso che non è più usuale, quanto ci sono tantissimo sinonimi non equivocabili.