mercoledì 8 febbraio 2017

Far San Michele


Dopo mesi di cristiana sopportazione il ragionier  Stopponi perse la pazienza ed esclamò: «Ora basta! Non ne posso piú! Quel vecchio bacucco che si è "installato" a casa mia, e mangia e beve a mie spese, confidando nella mia cristiana pietà,  deve far San Michele. Sono veramente stanco di questa situazione, oltre tutto ci serve la stanza che occupa: nostra figlia si sposa e non ha un appartamento; quella stanza, quindi, ci occorre come il pane». Avrete intuito, gentili lettori, che "far San Michele" significa "lasciare il proprio alloggio", "sgomberare", "traslocare" e simili. Questo modo di dire è nato dalla consuetudine - in alcune regioni del nostro Paese - di fissare la data di scadenza del contratto di locazione degli appartamenti il giorno di San Michele. Si adopera anche l'espressione "fare San Martino", con identico significato e medesima origine. In alcune località, infatti, la data di scadenza dei fitti è fissata per l'11 novembre, festa di san Martino, appunto.

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Lo spoglio e gli spogli
Si presti molta attenzione al sostantivo in oggetto perché nella forma plurale cambia totalmente di significato. Adoperato nel singolare indica "una raccolta di dati", "una cernita" e simili: lo spoglio delle schede non è ancora terminato. Nel plurale, invece, sta per "abiti, vestiti dismessi": quegli spogli, ormai, non li indosso piú.

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