domenica 9 ottobre 2016

Mammamia, che schifo!

Ecco un’altra parola omofona e omografa ("schifo") ma con distinti significati: ripugnanza, ribrezzo e battello di piccole dimensioni.
La prima accezione del termine, vale a dire quel senso di ripugnanza, nausea, disgusto, ci riporta al francese antico eschif, e questo al teutonico skiuhjan (‘aver riguardo’, quindi per estensione, ‘evitare’, ‘scansare’, ‘rifuggire’). Colui che ha nausea di una determinata cosa “ne ha riguardo”, quindi la evita, la schiva.
Il secondo significato, quello di battello, scialuppa, si rifà al longobardo skif (‘battello’). È interessante, in proposito, notare quanto scrive C.A. Mastrelli: «Si farà ora accenno a un aspetto sorprendente dell’influsso dei Longobardi (sulla lingua italiana, ndr); sorprendente perché mostra l’incidenza che essi hanno avuto anche per un settore della lingua, e quindi per un aspetto storico-culturale, che poteva non apparire tipico del mondo germanico. Infatti nei dialetti italiani si riscontra un piccolo manipolo di termini che hanno a che fare con le attività connesse all’acqua (…). Sotto questo profilo si chiariscono forse anche i prestiti “skif”, ‘imbarcazione’, ‘scafo’ (…) che vedono i Longobardi, o le popolazioni longobardizzate, impegnati anche nella navigazione specialmente fluviale e lagunare, in un ambito geografico nel quale essi si trovavano ai margini della sfera di influenza bizantina». 
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Piovigginare o pioviccicare?
Cortese dott. Raso,
 quando piove leggermente quale verbo bisogna usare tra "piovigginare" e "pioviccicare"? Conversando con un amico ho adoperato il secondo, ma sono stato ripreso. Qual è, dunque, il verbo corretto? Ho sempre adoperato pioviccicare e non sono mai stato corretto...  Grazie per l'attenzione.
 Cordialmente.
Federico B.
Varese
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Gentile amico, entrambi i verbi si possono adoperare anche se, per la verità, "pioviccicare" è piú di uso regionale; alcuni vocabolari, infatti, non lo registrano. Ecco un bell'esempio di "piovigginare": «La nebbia a gl’irti colli Piovigginando sale» (G. Carducci).
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La parola, di ieri, proposta da "unaparolaalgiorno.it": fervorino.

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