giovedì 13 ottobre 2016

Inconscie: con o senza la "i"? Senza, non c'è dubbio


Il vocabolario Treccani in rete si dà la zappa sui piedi, a nostro modesto avviso,  per quanto attiene al plurale di "inconscia": incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in-2 e conscius «conscio»] (pl. f. -sce o -scie). La grammatica, sempre del Treccani, specifica, invece, che i sostantivi in "-scia" nella forma plurale perdono la "i".
-CIA, -GIA, -SCIA, PLURALE DEI NOMI IN 
Nei plurali dei sostantivi femminili terminanti con le sillabe -cia o -gia non accentate, la grafia segue di solito una regola pratica: 
– si conserva la i quando la c e la g sono precedute da vocale 
acacia
acacie 
ciliegia
ciliegie 
– si elimina la i quando c e g sono precedute da consonante 
goccia
gocce 
spiaggia
spiagge 
Si tratta di una questione puramente ortografica: al plurale, infatti, la i non viene pronunciata (come nel singolare) e non serve neanche a indicare la corretta pronuncia della c e della g (come invece accade nel singolare); dunque potrebbe essere eliminata sempre. E questo accade – in una situazione analoga – con i nomi che terminano con la sillaba -scia non accentata 
conscia
consce 
coscia
cosce 
fascia
fasce 
Quando invece la i dei gruppi -cia, -gia, -scia è accentata, al plurale (ovviamente) si conserva sempre 
farmacìa
farmacìe 
strategìa
strategìe 
scìa
scìe. 
La regola pratica che viene qui indicata per le parole in -cia e -gia si è diffusa e imposta solo a partire dalla metà del Novecento. Questo spiega, in testi più antichi, la presenza di grafie che seguono un diverso criterio, ispirato dall’etimologia 
provincie (latino provinciae) 
ciliege (latino *cereseae) .
La prima grafia, ad esempio, si ritrova ancora nelle targhe e nei cartelli stradali di molte città.
Stupisce il constatare che anche l'autorevole DOP "convenga" con il vocabolario Treccani.

Vediamo ancora cosa dice la "Nota d'uso" di Sapere.it (De Agostini):

 

· La regola per formare il femminile plurale di aggettivi che al maschile singolare finiscono con -scio è che la i non viene conservata, quindi inconsce. Di fatto questa i non viene pronunciata, e se nel singolare inconscia serve a indicare la pronuncia palatale di sc (come in sciarpa) davanti ad a, nel plurale perde questa funzione perché c si trova davanti a e; quindi è naturale che scompaia dalla scrittura.

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