giovedì 19 novembre 2015

Fare come il ranocchio...

... vale a dire far credere di non avere intenzione di fare alcunché per non dovere ammettere - "pubblicamente" - di non essere in grado di farlo. L'espressione si adopera, in genere, nei confronti di chi non è in condizioni di reagire e, piú in generale, verso chi non può assolutamente nuocere. Il modo di dire - forse poco conosciuto - fa riferimento al proverbio che recita: «Il ranocchio non morde perché non ha i denti».

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Il portauovo e i portauova
Tutti i vocabolari che abbiamo consultato attestano il sostantivo maschile "portauovo" privo della forma plurale. A costo di attirarci la "scomunica" dei linguisti cosí detti doc sosteniamo che il vocabolo in oggetto si può benissimo pluralizzare in "portauova": sulla tavola ci sono un portauovo giallo e quattro portauova rossi.
E a proposito di plurale, un'altra contraddizione tra il vocabolario Gabrielli in rete e il "Dizionario Linguistico Moderno", dello stesso Gabrielli, a proposito di "portainsegna". Il vocabolario in rete ("ritoccato") attesta il termine maschile e femminile con il plurale invariato; il dizionario linguistico, invece, fa un distinguo: resta invariato se si riferisce a un maschile (i portainsegna), si pluralizza se si riferisce a un femminile (le portainsegne). Noi non seguiamo le indicazioni del vocabolario ritoccato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Su portauovo/portauova: il fatto è che portauova già esiste al singolare.