venerdì 1 maggio 2015

InvernALE ma... estIVO. Perché?

Cortese dott. Raso,
 mi piacerebbe conoscere la ragione per la quale da inverno abbiamo "invernale"; da autunno "autunnale", da primavera "primaverile" ma da estate "estivo". Perché, insomma, quest'ultimo aggettivo non è composto con il suffisso "-ale" o "-ile"? Sarebbe scorretto, dunque, dire o scrivere "estatale" o "estatile"?
 Grazie se prenderà in considerazione la mia richiesta.
 Con i migliori saluti.
 Ivano P.
 Rieti
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Gentile Ivano, il suo ragionamento è logico ma non rispecchia, però, la "realtà linguistica". Vediamo. Tanto "invernale" quanto "primaverile" provengono dai rispettivi sostantivi con l'aggiunta dei suffissi "-ale" e "-ile" (invernale, primaverile). I predetti suffissi specificano ciò "che riguarda", "che è proprio": invernale, che riguarda l'inverno; primaverile, che è proprio della primavera. Lo stesso discorso per "autunnale" che non proviene, però, dall'italiano autunno ma dal latino "autumnalis". Per quanto riguarda "estivo", infine, non discende dal sostantivo italiano estate ma dal latino "aestivus", da "aestus", «calore». Di qui, per l'appunto, estivo.


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La parola proposta da questo portale: metania. Il termine, forse poco conosciuto perché non attestato nei dizionari dell'uso, indica un atto di prostrazione, un'espressione di pentimento, ravvedimento e simili.

2 commenti:

Monmartre ha detto...

Buon giorno,
cercando in rete credo che Wikidizionario sbagli e che la parola corretta sia metànoia:
http://www.treccani.it/vocabolario/metanoia/
https://books.google.com/ngrams/graph?content=metanoia%2Cmetania&year_start=1500&year_end=2008&corpus=22&smoothing=6&share=&direct_url=t1%3B%2Cmetanoia%3B%2Cc0

Fausto Raso ha detto...

Gentile Monmartre, credo che "metania" sia una variante - poco conosciuta - di "metanoia":
La vita spirituale nei Padri del Deserto - Pagina 17
Sabino Chialà - 2006 - ‎AnteprimaIl fratello allora capì cosa intendeva dire; quindi si alzò e fece una metania," dicendo: "Perdonami, mi sono vantato di grandi cose, credendo di giudicare rettamente, mentre in realtà non possiedo nulla".'2 10 S a., Poimen 65, Detti, p. 24.
Cordialmente
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