domenica 15 marzo 2015

Gentili Signore, usate ancora l' «assassina»?

Chissà se ancora oggi le signore della cosí detta alta società usano ritoccare il loro volto, soprattutto vicino agli occhi, con una bella "assassina"? Il termine in oggetto, oltre ad essere il femminile singolare di assassino, indica anche un neo artificiale. Non siamo in grado, però, e ci scusiamo, di risalire all'origine e spiegare, quindi, il motivo di tale nome.

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Tra i termini che non tutti i vocabolari riportano ci piace segnalare "mecco" (o meco). Chi è costui (parafrasando il Manzoni)? L'adultero e, per estensione, ladro e stupratore.

2 commenti:

Ines Desideri ha detto...

“Ah, quei vostri occhi assassini che mi hanno tutta stregata e divisa in due!” (“Il Mercante di Venezia”, W. Shakespeare)

Caro dottor Raso,
ritengo che in espressioni come quella citata – “occhi assassini” – l’aggettivo “assassino” sia usato non solamente, come è ovvio, in senso figurato ma anche con valore iperbolico.
Il suo significato va interpretato, dunque, come “seducente, ammaliatore", tale da arrecare danno ad altri, ove per “danno” si intende l’obnubilamento della ragione, cui soggiacciono gli innamorati.

Nell’atmosfera frivola e mondana che precedette la rivoluzione francese, fu di moda la “mosca assassina”, un neo artificiale che le dame mettevano all’angolo dell’occhio o della bocca per accrescere il proprio fascino.

“«Scusate, madamigella» disse il duca «avete dimenticato di mettervi la mosca assassina.»
E Vallombreuse, infilando un dito nella scatola lì sulla toilette, ne trasse un piccolo neo a stella di seta nera.” (“Il Capitan Fracassa”, T. Gautier).

Penso sia interessante sapere che è chiamato “mosca” anche il “piccolo pizzo di barba fatto crescere sotto il labbro inferiore”.
Dagli uomini, naturalmente!

Cordiali saluti
Ines Desideri

Fausto Raso ha detto...

Gentilissima Ines,
grazie di cuore per il suo - come sempre - dotto e esaustivo contributo.
Con viva cordialità
FR