domenica 27 ottobre 2013

Essere duca di Cornovaglia

Questa  volta il padre, ormai “smaliziato”, non fu preso in contropiede dal figlio, fu il primo, infatti, a esclamare: «Guarda, Antonino, sta rincasando il commendator Tripponi, duca di Cornovaglia».  Tripponi – sarà bene chiarirlo subito – era noto a tutto il condominio per le scappatelle  della consorte; era, insomma, un marito tradito. I vicini di casa lo chiamavano eufemisticamente, per questo motivo, “Duca di Cornovaglia”. Quest’espressione – è intuitivo – si adopera quando si vuol mettere in risalto, ma con “eleganza”,  l’infedeltà coniugale cui è vittima uno dei coniugi. Sembra che la locuzione sia stata coniata dalla fantasia popolare: la contea inglese, “grazie” al suo nome, è divenuta – nell’immaginario popolare – il fantastico paese delle mogli e dei mariti traditi.

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La parola del giorno (proposta da questo portale): borborigmo. Sostantivo maschile. Nel linguaggio medico indica il rumore prodotto dagli intestini da spostamenti di gas.

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