mercoledì 29 agosto 2012

Sostantivi esocentrici







Abbiamo deciso di spendere due parole sui sostantivi chiamati “composti esocentrici” perché siamo sicuri – a costo di essere tacciati di presunzione – che le cosí dette firme di spicco del giornalismo (ma non solo) non hanno mai sentito parlare di questo tipo di sostantivi, anche se si piccano di fare la… lingua.
Si chiamano “esocentrici”, dunque, quei nomi composti – generalmente un sostantivo e un aggettivo – che hanno il ‘significato’ nel loro interno, “dentro” (dal greco ‘éso’, ‘éiso’, dentro, all’interno). Un nome composto la cui ‘esocentricità’ è ben… visibile è “pellerossa”. Proprio per questo motivo alcuni Autori lasciano detto sostantivo invariato nella forma plurale: il pellerossa, i pellerossa. Per costoro, dunque, il “significante” è all’interno del termine: l’uomo “che ha” la pelle rossa; l’uomo “dalla” pelle rossa. Noi non condividiamo assolutamente e preferiamo attenerci alla regola secondo la quale i nomi composti di un sostantivo (pelle) e di un aggettivo (rossa) nella forma plurale mutano le desinenze di entrambi i componenti: il pellerossa, i pellirosse.
È meglio, comunque, lasciare invariato il sostantivo invece di pluralizzare solo il primo elemento: i pellirossa. Il solito cosí detto opinionista di un grande quotidiano ha scritto, infatti, che «i ‘pellirossa’ sono stati maltrattati per secoli». Cerchiamo di non maltrattare, cortese amico, né i pellirosse né la lingua di Dante.
E veniamo – per concludere questa chiacchierata – a una parola di uso comune il cui significato ”vero” è nascosto: l’emolumento. Con questo termine si indica il “compenso straordinario che un impiegato di altissimo grado può ricevere oltre lo stipendio”. Bene. L’accezione ‘nascosta’ è, propriamente, “compenso per la molitura”. Il termine, che con il tempo ha acquisito anche il significato generico di ‘guadagno’, ‘compenso’, ‘paga’,’onorario’ e simili, viene, infatti, dal latino “emolumentu(m)”, composto di “e(x)” e un derivato di “molere” (macinare) e in origine era, per l’appunto, ciò che spettava agli addetti alla macinatura dei cereali.

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