venerdì 11 maggio 2012

Sull'uso di alcuni prefissi


Siamo certi di non tediare i nostri gentili amici se spendiamo due parole sull’uso corretto di alcuni prefissi. Il prefisso, dunque, viene dal latino “praefixus” (messo prima), participio passato sostantivato del verbo “praefigere” (prefiggere). I grammatici chiamano prefisso quelle parole, solitamente avverbi o preposizioni, che si mettono prima, appunto, di un’altra parola per modificare il significato della parola stessa. I prefissi che piú frequentemente ci capita di usare sono: dis, neo, maxi, mini. Vediamo, nell’ordine, il loro corretto impiego. C’è da dire, innanzi tutto, che contrariamente a quanto ci ‘propina’ certa stampa, i prefissi debbono essere uniti alla parola che segue; non possono essere scritti staccati o, peggio, uniti alla parola con un trattino.
Dis (o de): questo prefisso viene usato, generalmente, per indicare un’idea di allontanamento, di privazione (de privativo: disattivare, ‘rendere inattivo’; disabituato, 'non piú abituato');
Neo: anche se alcuni “autorevoli” testi di grammatica lo classificano tra i prefissi non è propriamente tale e se ne fa un abuso, meglio lasciarlo alle parole della storia (neocapitalismo, neoghibellino);
Maxi e mini sono dei prefissi che servono per indicare, rispettivamente, la grandezza e la piccolezza, oltre il normale, di una determinata cosa. Anche di questi oggi se ne fa un uso indiscriminato; meglio relegarli al campo della moda. Ci sono tantissime altre espressioni che rendono l’idea della grandezza e della piccolezza. Abbiamo volutamente tralasciato il prefisso con perché ne abbiamo parlato svariate volte a proposito della contestatissima (ma correttissima) parola comproduzione. Per concludere possiamo dire che chi nello scrivere non rispetta le norme che regolano l’uso dei prefissi prende una grandissima “cantonata” grammaticale. Quest’espressione trae origine – probabilmente – dai cantoni (angoli) delle case cui cozzavano i carri quando transitavano per le strade strette e contorte dei nostri pittoreschi paesini.

2 commenti:

Matteo ha detto...

Ho paura però che sia lei, questa volta, ad aver preso una cantonata, perché NEO-, MINi- e MAXI- non sono prefissi, bensì prefissoidi o confissi o formanti neoclassici (come ANTROPO- e -LOGIA). La differenza, dovrebbe saperlo, non è da poco.

Matteo

Fausto Raso ha detto...

Sí, cortese Matteo, ha ragione, ho preso non una cantonata, bensí una "tranvata", della quale mi scuso con lei e con gli altri amici blogghisti.
Ne approfitto per ribadire, ancora una volta, che i prefissi (e i prefissoidi) si scrivono uniti alla parola che segue. Chi scrive, per esempio, filo-cinese dovrebbe scrivere, per coerenza, filo-logia.
Cordialmente
FR