martedì 7 febbraio 2012

Stalattiti o ghiaccioli?




Gentile Dottor Raso,
in questi giorni di grande freddo e di abbondanti nevicate si legge sui quotidiani e si vedono immagini delle "stalattiti di ghiaccio".
Le "stalattiti", come tutti sappiamo, sono formazioni calcaree che scendono dalle grotte carsiche.
Anziché "stalattiti di ghiaccio" non sarebbe meglio chiamarli "ghiaccioli", come a me sembra corretto?
La ringrazio e La saluto cordialmente
Giovanna
Livorno
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Cortese Giovanna, sono totalmente d’accordo con lei. Il "Treccani" alla voce "ghiacciolo" scrive, infatti: «Formazione di acqua (generalmente piovana, o neve fusa) che si è ghiacciata durante il gocciolamento o la lenta effusione da piccoli fori o dai margini di una superficie, assumendo la forma di una colonnina di ghiaccio, terminante a punta arrotondata: i gh. della grondaia, del tetto, del frigorifero; essere freddo come un gh., o essere un gh., essere intirizzito dal freddo».



3 commenti:

Giovanna ha detto...

Gentile Dottor Raso,
La ringrazio nuovamente per il chiarimento e ora avrei un nuovo quesito da porLe.
Secondo Wikipedia il vocabolo "grondaia" (che troviamo riportato dal Treccani tra gli esempi per "ghiaccioli") non sarebbe corretto: il termine da usare sarebbe "gronda".
Poiché non considero Wikipedia una fonte sempre attendibile, gradirei conoscere la Sua opinione. Grazie.
Cordiali saluti

Fausto Raso ha detto...

In effetti, tra gronda e grondaia c’è una piccola differenza semantica anche se si possono considerare sinonimi. Per la “differenza” le copincollo ciò che dice il Gabrielli in rete.
grondaia
[gron-dà-ia]
s.f. (pl. -dàie)
1 Canale a sezione semicircolare, spec. di lamiera metallica, incavato lungo il margine estremo della gronda o a esso applicato, che serve a raccogliere l'acqua piovana che scorre dal tetto, e a convogliarla fino alle bocche di scarico

2 estens. La gronda stessa: camminare sotto le grondaie per non bagnarsi

3 non com. Ciascuno degli spazi tra due filari di embrici sul tetto, che formano un canale in cui scorre l'acqua piovana


[grón-da]
s.f.
1 Parte del tetto che sporge in fuori allo scopo di riparare il muro esterno di un edificio dallo scolo delle acque piovane
‖ estens. Ciascuno degli embrici che coprono la gronda
‖ ant. Complesso dei rami di un albero che si protendono sulla proprietà altrui

2 estens. Ciò che ha forma o inclinazione simile a una gronda
‖ A gronda, a forma di gronda
‖ Cappello a gronda, con le falde abbassate
‖ Fare gronda, di piano inclinato come una gronda

3 fig., poet. Palpebra, sopracciglio

Giovanna ha detto...

Dai "ghiaccioli" e passando per "gronda" e/o "grondaia", Dottor Raso, arriviamo al francesismo (sicuramente da Lei poco apprezzato)"gargouille", tradotto in italiano con i vocaboli "gargolla" o più propriamente "garguglia", entrambi poco noti.
Le "gargolle" o "garguglie" sono i "doccioni" di scarico dell'acqua piovana, i quali avevano, nell'architettura gotica, la forma di figure animalesche o mostruose.
Secondo Wikipedia il francese "gargouille" deriverebbe dal latino "gurgulio", voce onomatopeica che richiama il gorgoglio dell'acqua.
Secondo il Treccani, invece, l'etimo è da ricercare nell'incrocio tra "garg-" (radice diffusa soprattutto nelle lingue romanze) e "gula" latino, entrambi aventi il significato di "gola".
Grazie dell'attenzione.
Giovanna