martedì 22 novembre 2011

I «purosangui»


Contrariamente a quanto riportano le comuni grammatiche e i comuni vocabolari, l’aggettivo e sostantivo “purosangue” non è tassativamente invariabile. Essendo un nome composto si può pluralizzare secondo la regola della formazione del plurale dei nomi composti. Tale norma stabilisce che i nomi composti di un aggettivo e un sostantivo formano di regola il plurale come se fossero nomi semplici (cambia, quindi, la desinenza del sostantivo): il biancospino, i biancospini; la vanagloria, le vanaglorie; il purosangue, i… purosangui. Coloro che preferiscono dire e scrivere “purosangui”, pertanto, non possono essere tacciati di crassa ignoranza linguistica. Basta collegarsi al sito in calce per vedere che non abbiamo scritto una “bestialità linguistica”.

http://www.google.it/search?tbm=bks&tbo=1&hl=it&q=%22purosangui%22&btnG=

PS.: Dimenticavamo. Anche se di uso raro, esiste un altro plurale: purisangue.

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